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CONSIGLIO D’EUROPA: NON ESISTE UNA SOCIETÀ DEMOCRATICA SENZA LIBERTÀ RELIGIOSA
Come hanno dimostrato i recenti tragici avvenimenti, persone di tutte le confessioni religiose sono sempre più spesso vittime di discriminazioni e di aggressioni, talvolta anche a costo della vita, unicamente in ragione delle loro convinzioni religiose. È l’esordio di una dichiarazione sulla libertà religiosa adottata all’unanimità dal Comitato dei ministri dei 47 Stati membri del Consiglio d’Europa. Dal testo emerge una forte condanna di questi atti e di tutte le forme che incitano all’odio religioso e alla violenza. La libertà di pensiero, di coscienza e di religione sono diritti inalienabili, consacrati dalla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo delle Nazioni Unite e garantiti dall’articolo 18 del Patto internazionale riguardante i diritti politici e civili del 1966, così come dall’articolo 9 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo, di cui il Consiglio d’Europa è custode. La dichiarazione del massimo organo politico del CdE conclude che non può esistere una società democratica fondata sulla comprensione e la tolleranza senza il rispetto per la libertà di pensiero, di coscienza e di religione. Il godimento di dette libertà costituisce un presupposto indispensabile per vivere insieme. Durante l’Assemblea parlamentare CdE del 24-28 gennaio è stato richiesto un dibattito urgente sulle discriminazioni verso i cristiani in Iraq e nel mondo.