Ti abbiamo vista nella seconda puntata di Lea. Il tuo episodio è stato guardato da 5.200.000 spettatori (21,07% di share). Soddisfatta? «Molto! Anche perché la serata era decisamente competitiva». Il tuo personaggio ha qualcosa in comune con te nella vita reale? Tu stai per diventare mamma e nella fiction diventi nonna! «Veronica è una donna in carriera che lascia la figlia a Ferrara per seguire gli impegni di lavoro a New York. Io, che lavoro divisa fra Lucca e Roma, credo non avrei il coraggio di allontanarmi tanto dalla mia famiglia. Ho scoperto di essere incinta poco dopo aver iniziato le riprese ed è stato strano pensare che nella fiction ero mamma di un’adolescente e addirittura nonna! La bellezza di questo mestiere è proprio la possibilità di raccontare ogni volta una storia diversa, di giocare con il tempo e con le sfaccettature della personalità». Molti ti ricordano in «Notte prima degli esami ‘82» non proprio un prequel ma piuttosto una serie basata sugli omonimi film di Fausto Brizzi, con un cast diverso. Sarah Maestri all’epoca disse che le aveva fatto effetto vedere il suo personaggio interpretato da un’altra attrice. Per te com’è stato interpretare Alice dopo che l’aveva già impersonata lei? «Avevo visto il film ma sin da quando ricevetti le prime scene per preparare il provino capii che Alice era già dentro di me, non dovevo cercare altrove. È il personaggio che in assoluto mi assomiglia di più, quello a cui forse sono più legata. Quindi ho seguito l’istinto e ho portato tanto di me dentro quella ragazza degli anni ‘80 piena di sogni, innamorata dell’amico di sempre, pronta a scoprire il futuro. È stato un set bellissimo dove ho stretto legami sinceri che durano ancora oggi». Hai paura che la maternità possa rallentare la tua carriera? «Si. La gestazione è vista come un ostacolo. Ho vissuto una gravidanza fisiologica che non si è notata fino al 5° mese, eppure sono stata messa da parte su vari progetti solo perché incinta». Hai recitato accanto a Claudio Amendola, Alessandra Mastronardi, Terence Hill, Lino Guanciale, Gigi Proietti. Da quali colleghi hai imparato di più e con quali altri ti piacerebbe lavorare? «Gli attori più esperti: Proietti, Terence Hill, Enzo Decaro, ad esempio, sono stati un regalo, un privilegio poter osservare il loro lavoro da vicino. Anche gli attori più giovani hanno sempre da insegnare, ognuno porta la propria esperienza e professionalità. Vorrei lavorare con Carlo Verdone, adoro la sua comicità e non ho mai interpretato un ruolo comico». Progetti in cantiere? «Ho partecipato a un cortometraggio del regista lucchese Simone Arrighi, che tratta il delicatissimo tema dell’Alzheimer. Uscirà a breve».