Toscana

CONFERENZA DI ROMA SULLA GIUSTIZIA IN AFGHANISTAN, CONCLUSIONI POSITIVE

“Sicurezza sostenibile, stabilizzazione, sviluppo economico e diritti umani” possono essere raggiunti e difesi soltanto con la riforma della giustizia e l’attuazione dello Stato di diritto durante il processo di ricostruzione dell’Afghanistan; lo afferma il documento conclusivo della Conferenza sulla giustizia in Afghanistan svoltasi a Roma nei primi due giorni della settimana. Ai lavori hanno partecipato delegati di 26 tra governi e istituzioni. Un “Programma nazionale di giustizia” coordinerà, secondo il documento, la riforma dello Stato di diritto e provvederà al sostegno coordinato della comunità internazionale; i donatori, aveva reso noto il vice-presidente del consiglio e ministro degli Esteri Massimo D’Alema, hanno confermato i fondi già stanziati e hanno aggiunto nuovi impegni per un totale di 360 milioni di dollari per progetti a breve termine. “I donatori si sono impegnati a un approccio coordinato a livello centrale e provinciale attraverso la creazione di un meccanismo di coordinamento provinciale della giustizia” precisa il documento. Nella sessione politica dei lavori- che in gran parte hanno avuto contenuto essenzialmente tecnico – era stato affrontato anche l’argomento delle numerose vittime civili della guerra in territorio afgano. Anche il Segretario Generale dell’ONU Ban Ki Moon, intervenendo ai lavori della Conferenza dopo un veloce viaggio a Kabul, aveva detto tra l’altro: “Non possiamo nascondere la realtà che le vittime civili, non importa se accidentali o meno, rafforzano i nostri nemici e minano i nostri sforzi”.Misna