Toscana

CONFERENZA DI BALI: CONCLUSA CON UN ACCORDO, DOPO LACRIME E DURE POLEMICHE

Si è concluso poco fa, con un accordo tutto da decodificare, il negoziato internazionale di Bali sul futuro delle modalità di lotta al surriscaldamento del pianeta. Dopo una notte e una mattinata di difficile negoziato – che ha visto perfino le lacrime del principale rappresentante Onu e il Sudafrica prendere fermamente posizione contro le resistenze degli Stati Uniti a qualsiasi proposta – la Conferenza di Bali ha adottato uno « schema di marcia » (cosiddetta ‘road map’ o ‘ feuille de route’) per cominciare « al più tardi entro l’aprile 2008 » i primi incontri per il negoziato necessario a preparare in anticipo l’accordo che farà seguito al cosiddetto « Protocollo di Kyoto » in iniziale scadenza nel 2012. Sia la presa di posizione del Sudafrica sia le sonore reazioni negative dei partecipanti sia un accorato appello del Segretario Generale dell’Onu Ban Ki-Moon hanno avuto ragione all’ultimo minuto, quando tutto sembrava perduto, dell’intransigenza della delegazione americana. Paula Dobriansky, capo della delegazione di Washington, quando aveva annunciato ancora una volta il suo no, era stata accolta da un boato di disapprovazione. “Inaccettabile! » aveva tuonato a un certo punto il Sudafrica, in fondo a nome di gran parte del Sud (ma forse anche del nord), riferendosi all’opposizione americana verso l’accordo di compromesso che, faticosamente elebaorato, recepisce la proposta del gruppo dei paesi in via di sviluppo « G77 » e della Repubblica popolare cinese. E c’è stato anche chi non ha saputo trattenere singhiozzi e lacrime pianto durante i lavori conclusivi della 13/a Conferenza internazionale sui cambiamenti climatici di Bali; è stato Yvo de Boer, principale responsabile Onu per le attività concernenti il clima e infaticabile animatore dell’assise, disperato per la dura e protratta resistenza americana.

Misna