Pisa

CONCLUSO IL PELLEGRINAGGIO DELLA RELIQUIA DI SAN RANIERI

Domenica scorsa venti sacerdoti, quattro diaconi, alcuni seminaristi, una manciata di ragazzi della prima comunione, 250 fedeli ed una novantina di coristi – provenienti da tutte le parrocchie del vicariato di Pisa nord-ovest e diretti da Leonardo Fiorini – hanno accompagnato la reliquia (portata a spalla da alcuni volontari della Misericordia di Pisa) in Battistero, in Camposanto monumentale ed in Duomo.In Battistero i fedeli hanno fatto memoria dei santi e beati della Chiesa pisana: con San Ranieri anche il santo e martire pisano San Torpé (I secolo), la calcinaiola Santa Ubaldesca (XII secolo), la pisana Santa Bona (XII secolo), il beato Agnello da Pisa (XII secolo), amico e discepolo di San Francesco d’Assisi, il beato Giordano da Rivalto (XIII secolo), domenicano di cui ricorrono quest’anno i 700 anni dalla morte, ed i più recenti Giuseppe Toniolo, prof universitario, che presto diverrà beato ed il servo di Dio Lodovico Coccapani, una vita tra Calcinaia e Pisa, vincenziano e terziario francescano, servo di Dio. Dopo la memoria del battesimo ed il rinnovo delle promesse battesimali, portantini, fedeli, arcivescovo Giovanni Paolo Benotto e sacerdoti si sono avviati verso il Camposanto monumentale dove tutti hanno potuto osservare il ciclo di affreschi realizzati da Andrea Bonaiuti e Antonio Veneziano recentemente restaurati: si tratta della «conversione di San Ranieri», di «San Ranieri in Terra Santa», del «Ritorno a Pisa e Miracoli di San Ranieri», infine della «Morte e funerali di San Ranieri», spiegati dalla calda voce di Federico Meini.Ultima tappa, la Cattedrale, dove l’Arcivescovo ha presieduto una concelebrazione eucaristica.Prima della benedizione finale, il vicario zonale don Pietro Pierini ha tracciato un bilancio della «visita» della reliquia di San Ranieri nel vicariato: «quando ne programmavamo l’accoglienza – ha detto – eravamo un po’ titubanti sulla riuscita del pellegrinaggio: il periodo, del resto, non era dei più felici, per la concomitanza di Cresime e comunioni. Ed invece la presenza di San Ranieri tra le 12 parrocchie e le 4 unità pastorali del vicariato si è rivelata una occasione di grazia e di benedizione per la nostra gente. Una occasione per conoscere meglio la figura del nostro patrono, sì, ma anche per lavorare in comunione».Don Pierini ha ricordato le celebrazioni vocazionali, le liturgie penitenziali, le catechesi ospitate nei giorni scorsi nelle comunità del vicariato. Sottolineando, in particolare, il «successo» della mostra vocazionale curata dalle suore apostoline e che si è tenuta nella chiesa di San Pietro in Vinculis.A tutti i sacerdoti monsignor Giovanni Paolo Benotto ha fatto dono di una formella quattrocentesca esposta nel museo dell’Opera del Duomo e che raffigura San Ranieri. Prima di recarsi al transetto di San Ranieri, per rendere omaggio al santo.Andrea Bernardini