Vita Chiesa
Concistoro, Papa Francesco: “quando sentirai soltanto di essere ‘l’eminenza’, sarai fuori strada”
![](https://www.toscanaoggi.it/wp-content/uploads/2020/11/Concistoro-Papa-Francesco-quando-sentirai-soltanto-di-essere-l-eminenza-sarai-fuori-strada.jpg)
“Perché con i piedi, con il corpo possiamo essere con lui, ma il nostro cuore può essere lontano, e portarci fuori strada”, il grido d’allarme di Francesco: “Così, ad esempio, il rosso porpora dell’abito cardinalizio, che è il colore del sangue, può diventare, per lo spirito mondano, quello di una eminente distinzione”. “Pensiamo a tanti genere di corruzione nella vita sacerdotale”, l’invito a braccio: “E tu non sarai più il pastore vicino al popolo, sentirai soltanto di essere ”l’eminenza’. Quando tu sentirai quello, sarai fuori strada”.
Nel racconto evangelico di Marco, per il Papa “ciò che sempre colpisce è il netto contrasto tra Gesù e i discepoli. Gesù lo sa, lo conosce, e lo sopporta. Ma il contrasto rimane: lui sulla strada, loro fuori strada. Due percorsi inconciliabili. Solo il Signore, in realtà, può salvare i suoi amici sbandati e a rischio di perdersi, solo la sua Croce e la sua Risurrezione. Per loro, oltre che per tutti, lui sale a Gerusalemme. Per loro, e per tutti, spezzerà il suo corpo e verserà il suo sangue. Per loro, e per tutti, risorgerà dai morti, e col dono dello Spirito li perdonerà e li trasformerà. Li metterà finalmente in cammino sulla sua strada”. “San Marco – come pure Matteo e Luca – ha inserito questo racconto nel suo Vangelo perché è una Parola che salva, necessaria alla Chiesa di tutti i tempi”, ha concluso Francesco: “Anche se i dodici vi fanno una brutta figura, questo testo è entrato nel Canone perché mostra la verità su Gesù e su di noi. È una Parola salutare anche per noi oggi. Anche noi, Papa e cardinali, dobbiamo sempre rispecchiarci in questa Parola di verità. È una spada affilata, ci taglia, è dolorosa, ma nello stesso tempo ci guarisce, ci libera, ci converte. Conversione è proprio questo: da fuori strada, andare sulla strada di Dio. Che lo Spirito Santo ci doni, oggi e sempre, questa grazia”.
Papa Francesco, “la strada di chi usa il Signore per promuovere sé stesso non è la strada di Gesù”
“La strada di chi, magari senza nemmeno rendersene conto, usa il Signore per promuovere sé stesso; di chi – come dice San Paolo – cerca i propri interessi e non quelli di Cristo” non è “la strada di Gesù, è un’altra strada”. È il monito del Papa ai nuovi cardinali, nell’omelia della Messa per il suo settimo Concistoro. Passione, morte e risurrezione: “Questa è la strada del Figlio di Dio. La strada del Servo del Signore”, ha ricordato Francesco: “Gesù si identifica con questa strada, al punto che lui stesso è questa strada. ‘Io sono la via’. Questa via, non un’altra”. È questo che Gesù rivela a Giacomo e Giovanni, “ma in realtà a tutti gli apostoli”, a proposito di ciò che sarebbe dovuto accadere a Gerusalemme. “Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra”, è invece il “desiderio” che i due discepoli rivelano al loro Signore: “Questa è un’altra strada. Non è la strada di Gesù, è un’altra”, il commento del Papa, che ha rimandato al “discorso stupendo sui pastori” fatto da Sant’Agostino e contenuto nell’Ufficio delle letture. “Gesù, dopo aver ascoltato Giacomo e Giovanni, non si altera, non si arrabbia”, ha osservato il Santo Padre: “La sua pazienza è davvero infinita, anche con noi c’è stata, c’è pazienza e ci sarà. E risponde: ‘Voi non sapete quello che chiedete’. Li scusa, in un certo senso, ma contemporaneamente li accusa: ‘Voi non vi rendete conto che siete fuori strada’”.