Vita Chiesa
COMUNIONE E LIBERAZIONE: QUESTA NOTTE E’ MORTO DON LUIGI GIUSSANI
E’ morto don Giussani. A dare la notizia è Comunione e Liberazione, il movimento ecclesiale che 50 anni fa, lo stesso sacerdote di Desio, aveva fondato e poi diffuso in oltre 70 Paesi del mondo. Don Gius’, che aveva 82 anni, è deceduto all’alba di oggi, 22 febbraio, per insufficienza circolatoria e renale a seguito della grave polmonite che lo aveva colpito nei giorni scorsi.
Don Julian Carron, a nome della presidenza di Comunione e Liberazione ha inviato un testo a tutte le comunità di Cl sparse nel mondo: Cari amici si legge alle ore 3.10 del 22 febbraio, festa della Cattedra di San Pietro, il Signore ha chiamato il nostro carissimo don Giussani. Certi nella speranza della Risurrezione, attraverso l’intenso dolore per questo distacco, nell’abbraccio di Cristo lo riconosciamo padre più che mai, egli che ora contempla la Presenza, a lui tanto cara di Gesù Cristo, che in tutta la sua vita ci ha insegnato a conoscere e ad amare come consistenza totale di ogni rapporto. Affidandoci alla Madonna, di speranza fontana vivace, chiediamo alle comunità di celebrare l’Eucarestia. Grati per la vita di don Giussani, domandiamo che la sua fede, speranza e carità diventino sempre più nostre.
Il comunicato informa, inoltre, che dalle 16.30 di oggi e fino alle 24 sarà possibile accedere alla camera ardente, allestita presso l’Istituto del Sacro Cuore di Milano (via Rombon, 74). La camera ardente sarà riaperta mercoledì mattina, 23 febbraio. I funerali sono fissati giovedì 24 febbraio in duomo a Milano in un orario ancora da comunicare.
Esprimiamo il più sentito cordoglio per la scomparsa di mons. Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione’, movimento che arricchisce con la sua presenza la vita della Chiesa in Italia e nel mondo. Lo scrivono il card. Camillo Ruini e mons. Giuseppe Betori, rispettivamente presidente e segretario generale della Cei, nel telegramma di cordoglio per la scomparsa di mons. Giussani. Ricordiamo con particolare riconoscenza – si legge nel messaggio, diffuso dall’Ufficio stampa della Cei – l’insegnamento e la testimonianza data dal sacerdote che ha saputo proporre un’esperienza di fede capace di interpellare l’uomo contemporaneo per un incontro vitale con Cristo e la Chiesa e di entrare in dialogo con le culture più diverse. Fondamentale il suo contributo alla formazione di un laicato maturo, responsabile, profondamente radicato nella fede cattolica, impegnato nella costruzione di una società autenticamente umana e solidale.