COMUNICAZIONI SOCIALI, MONS. SIMONI: SPAZIO A TUTTI I VALORI, NO ALLE STRUMENTALIZZAZIONI

“Sono le forze politiche, da una parte, ed i media, dall’altra, che per pressioni o strumentalizzazioni varie tendono a sottolineare alcuni aspetti dell’apostolato della Chiesa ed a sottovalutarne altri”. Lo ha detto monsignor Gastone Simoni, vescovo di Prato e delegato per la Conferenza episcopale toscana (Cet) per la cultura e le comunicazioni sociali. Monsignor Simoni ha oggi commentato, davanti ai giornalisti ed agli operatori dei mass media, il messaggio di Papa Benedetto XVI in vista della Giornata Mondiale delle comunicazioni sociali che si celebra domenica prossima.

L’incontro con mons. Simoni era stato promosso dall’Ufficio Diocesano delle comunicazioni sociali, dal vicariato di Porta Romana e dal Centro culturale San Paolo, con la collaborazione del settimanale Toscanaoggi. Mons. Simoni si riferiva in particolare alla lente d’ingrandimento posta in questo periodo dai media sia sulla promozione della vita sia sulla difesa della famiglia fondata sul matrimonio da parte della Chiesa, forse a scapito di altri valori difesi dalla Chiesa come quello della pace, del disarmo totale, del capitale al servizio del lavoro, dell’economia che deve essere al servizio dell’uomo “mettendo assieme libero mercato, iniziativa privata e responsabilità di Stato”, della legalità e della giustizia. “Io mi augurerei – ha detto mons. Simoni – che i media, cattolici e non, riconoscessero tutti i principi che stanno a cuore alla coscienza cristiana”.

Il responsabile per le comunicazioni sociali della Cet ha inoltre ricordato come la Chiesa abbia sempre messo in guardia dal capitale finanziario che ha un ruolo predominante nel mondo e non risponde a nessuno. “Ci sono nel mondo – ha detto Mons. Simoni – gruppi finanziari forti più degli Stati che fanno il bello ed il cattivo tempo e non rispondono a nessuno e verso cui il potere politico è debole”. Ed è stato a questo punto che il prelato ha fatto un inciso riferendosi al Parlamento italiano. “Gli attuali parlamentari – ha detto – più che eletti sono designati”. (ANSA).