Vita Chiesa

COMUNICAZIONI SOCIALI, CONVEGNO CEI: DON POMPILI, LE LINEE D’IMPEGNO PER IL FUTURO

“L’incontro di persone provenienti dalle differenti parti d’Italia ha offerto uno spaccato significativo di ciò che si muove nelle Chiese locali in ordine alla comunicazione”. È un primo bilancio che don Domenico Pompili, direttore dell’Ufficio Cei per le comunicazioni sociali, trae a conclusione del secondo giorno di lavori del convegno in corso a Milano sul tema “Lo sguardo quotidiano”. Secondo il direttore dell’Ufficio, all’incontro “si è sviluppato un proficuo dialogo grazie agli autorevoli interpreti del mondo di oggi intervenuti: dalla prolusione del card. Bagnasco alla riflessione storica di Eliana Versace, fino alla relazione filosofica di Francesco Botturi”. Il tema dell’appuntamento, aggiunge, richiama “la relazione che si stabilisce tra il nostro sguardo e la realtà colta nella sua immediatezza”, dove “è proprio lo sguardo che permette di percepire la medesima realtà”. Comunicazione e cultura, prosegue, rappresentano “una nuova diaconia nella Chiesa” e richiedono “un cambio di mentalità”. La comunicazione “non è solo un segmento dell’azione pastorale e dell’evangelizzazione, ma una questione di fondo, che interessa in maniera trasversale tutti gli ambiti”. Gli animatori della comunicazione e della cultura, sottolinea don Pompili, “devono saper unire competenze culturali e spirituali, poiché il loro impegno richiede uno sguardo e una percezione profonda del significato della realtà nella quale vivono”. Tra le “linee d’impegno” che il direttore dell’Ufficio Cei suggerisce, una “nuova soggettività degli uffici diocesani per le comunicazioni sociali”, affinché siano “capaci di integrare le diverse realtà che operano a livello diocesano”. In secondo luogo, favorire “iniziative stabili, e non episodiche, che non abbiano il respiro breve di una stagione, ma si strutturino per dare frutti stabili e fecondi”. Infine, l’integrazione tra comunicazioni sociali e altri ambiti della pastorale diocesana. “Occorre – conclude con Pompili – che le comunicazioni sociali entrino a pieno titolo nel cammino pastorale diocesano, permettendo a tutto l’agire pastorale di procedere in maniera fluida, rendendosi comprensibile anche a quelli che sono più lontani dalla Chiesa”.Sir