Vescovi Toscani

Comunicato sui lavori della Cet (24-25 gennaio 2005)

I Vescovi della Toscana si sono riuniti nei giorni 24 e 25 gennaio nell’eremo di Lecceto (Firenze) per la sessione invernale della Conferenza Episcopale Toscana. In apertura di seduta sono stati ricordati il vescovo emerito di Prato mons. Pietro Fiordelli e il vescovo emerito di Montepulciano-Chiusi-Pienza Alberto Giglioli, recentemente scomparsi. Un saluto particolare è stato rivolto a mons. Italo Benvenuto Castellani, divenuto Arcivescovo di Lucca dopo l’accettazione da parte del Santo Padre delle dimissioni di mons. Bruno Tommasi. Il Presidente della Cet mons. Alessandro Plotti ha riferito sui lavori dell’ultimo Consiglio Permanente della Cei.

Durante la seduta sono stati firmati gli accordi tra Conferenza Episcopale Toscana e Regione Toscana sulla valorizzazione dei beni culturali di proprietà ecclesiastica e sull’assistenza religiosa cattolica negli ospedali e nelle strutture di ricovero delle Aziende sanitarie. L’ accordo per la valorizzazione dei beni culturali definisce gli ambiti di collaborazione tra Regione e Cet alla luce delle nuove competenze derivanti dal Titolo V della Costituzione e dal Codice Urbani. L’accordo ha un valore triennale e prevede che gli impegni finanziari siano inseriti all’interno delle normali procedure di programmazione regionale. La seconda intesa definisce gli indirizzi e le direttive per la disciplina del servizio di assistenza religiosa, che ha il compito di assicurare presso le strutture di ricovero l’esercizio della libertà religiosa e l’adempimento delle pratiche di culto nel rispetto della volontà e libertà di coscienza dei cittadini. Tale servizio deve avvenire attraverso intese specifiche tra le Asl e gli Ordinari diocesani competenti per il territorio. «È un risultato positivo e utile – ha affermato il Presidente della Cet, monsignor Alessandro Plotti – destinato a produrre buoni frutti per tutti. Con queste intese si intensifica un percorso di collaborazione tra istituzioni religiose e civili, che mi auguro possa trovare nuove opportunità di sviluppo per realizzare progetti utili all’intera comunità regionale». «Le intese che abbiamo firmato – ha commentato il Presidente della Regione Claudio Martini – produrranno risultati positivi per l’intera comunità regionale. Questo obiettivo è stato realizzato attraverso il dialogo e grazie all’esistenza di una volontà comune: quella di trovare forme di collaborazione per rispondere meglio alle esigenze dei cittadini».

La Conferenza Episcopale Toscana ha quindi proseguito, con la presenza del prof. Severino Dianich, la riflessione sulla vita dei presbiteri, già avviata nella scorsa sessione, con una relazione sull’incontro dei consigli presbiterali della Toscana che si è svolto recentemente a Loppiano. I vescovi hanno espresso la loro vicinanza e il loro affetto ai presbiteri delle varie diocesi, ringraziandoli per il prezioso compito che svolgono quotidianamente a servizio di Dio, della Chiesa e dei fratelli.

L’assemblea si è anche incontrata con i rappresentanti dei religiosi. In occasione della Giornata per la Vita Consacrata, i Vescovi invitano a ricordare che i religiosi, le religiose, i laici consacrati rappresentano una ricchezza nella vita della Chiesa, non solo per quello che “fanno”, cioè per i servizi ecclesiali offerti, ma per quello che “sono”: la testimonianza di una vita vissuta secondo il Vangelo. I consigli evangelici che essi professano (povertà, castità, obbedienza ) sono segni profetici per la vita di tutti i cristiani: ogni cristiano infatti nella propria vocazione è chiamato a lasciarsi orientare da questi valori. In una società che tende a cercare in tutto un tornaconto, e che ha timore di impegni stabili e definitivi, la vita consacrata diventa anche un appello alle giovani generazioni a spendere la loro vita all’insegna della gratuità e del “per sempre”.

In questo periodo, in vista dell’Assemblea Nazionale, si tengono nelle Diocesi le assemblee dell’Azione Cattolica per l’elezione degli organismi di partecipazione. I vescovi esprimono apprezzamento e stima per l’Azione Cattolica, che mostra sensibilità e volontà di modulare la propria struttura interna, la propria vita e la formazione dei membri alle esigenze di annuncio del Vangelo in un mondo che cambia, ed esortano l’associazione a continuare il proprio cammino in spirito di comunione con le Chiese locali e di collaborazione con le altre aggregazioni ecclesiali.

Nell’imminente inizio del tempo quaresimale, i vescovi delle Chiese della Toscana rivolgono a tutti i fedeli e gli uomini di buona volontà l’invito cordiale a non lasciarsi sfuggire l’opportunità, che questo tempo offre, per rivisitare le radici della propria fede e rinnovare la propria adesione al Signore morto e risorto per la nostra salvezza. Il cammino quaresimale è illuminato, nel suo significato più profondo, dalla Parola di Dio, che propone un programma semplice e straordinario insieme, di vita spirituale e di impegno pastorale da realizzarsi nell’intimo del nostro cuore e all’interno delle nostre comunità cristiane. Siamo quindi invitati ad avere un particolare riferimento alla Parola di Dio come luce e guida della nostra vita: se accolta e meditata nella fede, ci manifesta ciò che il Signore vuole da noi nelle diverse circostanze della nostra esistenza. L’ascolto della Parola non è ordinato solo alla contemplazione della sua saggezza, ma anche a sprigionare in noi disponibilità concreta e impegno di obbedienza a Dio che ci indica la sua santa volontà. L’invito che ci giunge pressante da questo tempo di grazia è ben sintetizzato dal monito di S. Giacomo: “Siate di quelli che mettono in pratica la parola e non soltanto ascoltatori, illudendo voi stessi” (Gc 1,22).

In comunione con il Santo Padre Giovanni Paolo II, i Vescovi della Toscana invitano in particolaredurante questa Quaresima, aiutati dalla Parola di Dio, a riflettere su quanto sia importante che ogni Comunità accompagni con amorevole comprensione quanti invecchiano, per approfondire la consapevolezza del ruolo che gli anziani sono chiamati a svolgere nella società e nella Chiesa. “La cura degli anziani, soprattutto quando attraversano momenti difficili, deve stare a cuore ai fedeli, specialmente nelle Comunità ecclesiali delle società occidentali, ove il problema è particolarmente presente”…”Ciò consentirà a tanti anziani di non sentirsi un peso per la comunità e talora perfino per le proprie famiglie, in una situazione di solitudine che li espone alla tentazione della chiusura e dello scoraggiamento”. (Giovanni Paolo II, Messaggio per la Quaresima 2005).

BENI CULTURALI E ASSISTENZA RELIGIOSA NEGLI OSPEDALI, FIRMATA INTESA REGIONE-CET