Vita Chiesa

COMUNICATO FINALE CEI: LA FEDE CRISTIANA A RISCHIO DI IRRILEVANZA; PROSSIMA ASSEMBLEA SU GIOVANI E FORMAZIONE

“La fede cristiana è messa oggi alla prova da una duplice forma di irrilevanza. Da un lato, si è tentati da una sorta di ‘criptodiaspora’, che esaurisce l’agire ecclesiale all’interno delle comunità, privando l’annuncio della sua dimensione pubblica e sociale e confinandolo negli spazi dell’intimismo e dell’individualismo. Dall’altro, si fa strada una lettura del cristianesimo come ‘religione civile’, che toglie all’evangelizzazione la sua nota di eccedenza rispetto a ogni ideologia meramente umana”: è uno dei passaggi centrali del Comunicato finale presentato oggi a Roma dal Segretario generale della Cei mons. Giuseppe Betori, sui lavori del Consiglio permanente svolto Roma dal 21 al 24 gennaio. Nel testo, si dice a proposito dello sviluppo del “progetto culturale orientato in senso cristiano” , che la Cei considera lo stesso “progetto culturale” un “fattore organico” alla sua struttura. “In una stagione caratterizzata da un generalizzato discredito nei confronti dell’azione politica, – prosegue il documento – è necessario tornare a suscitare passione e interesse verso questa ‘eminente forma di carità’ attraverso un rigoroso tirocinio, che punti alla riscoperta del volontariato e all’acquisizione della competenze necessarie per operare con frutto in tale ambito”.

Il Comunicato finale spazia sui vari argomenti trattati nel corso del Consiglio permanente. Così dopo aver richiamato le vicende della mancata visita del Papa alla “Sapienza”, si sottolinea la disponibilità della Chiesa italiana “aiutare il Paese a riprendere il cammino, a recuperare fiducia nelle proprie possibilità, a riguadagnare un orizzonte comune”. Si annuncia il tema della prossima assemblea generale (Roma, 26-30 maggio) che sarà sui giovani e la loro formazione; si evidenzia l’impegno in campo ecumenico, con la stesura di un documento per la pastorale dei matrimoni tra cattolici e battisti, oltre che con la costituzione di uno specifico Ufficio per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso all’interno della Segreteria Cei, la cui direzione è stata affidata a don Gino Battaglia. In campo sociale, il documento annuncia “la scelta di tornare in maniera sistematica e ragionata sulle tematiche affrontate quasi vent’anni fa dall’Episcopato nel documento ‘Sviluppo nella solidarietà. Chiesa italiana e Mezzogiorno” (18 ottobre 1989)”. “Ciò – prosegue il testo – avverrà mediante il coinvolgimento diretto dei Vescovi dell’Italia meridionale” oltre che “in stretto dialogo con le Facoltà teologiche locali”. Testo integrale: www.chiesacattolica.it.

Dopo aver ricordato che l’impegno della Chiesa italiana in campo socio-culturale è volto “non certo per imporre una determinata concezione antropologica, ma per far emergere le domande di fondo che albergano nel cuore dell’uomo e per cercare di trovare insieme le risposte adeguate”, il comunicato finale afferma che “l’Anno paolino, che si aprirà il 28 giugno prossimo, rappresenterà un’ottima occasione per mettere a frutto con intelligenza pastorale una significativa rete di relazioni tra cultura e arte, Bibbia e spiritualità, missione e dialogo”. Il testo informa che “i Vescovi, infine, hanno manifestato l’assenso alla redazione di una lettera, che sarà illustrata nella prossima Assemblea Generale, per fare il punto della riforma del sistema di sostegno economico della Chiesa in Italia, avviato con la revisione del Concordato del 1984 ed entrato a regime proprio vent’anni fa”. “Sarà questa l’occasione per ribadire i valori del “sovvenire”, – continua il documento – cioè il dovere di ogni credente di fare fronte alle necessità della Chiesa per il sostentamento dei ministri e per le attività pastorali e le iniziative caritative, a cui corrisponde specularmente l’impegno dei pastori e delle comunità alla corresponsabilità e alla trasparenza nella gestione delle risorse economiche”.

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