«Da quando sono arrivato a Firenze abbiamo fatto tutto in pochi mesi e forse se non fossi stato accolto così bene dai fiorentini non sarei andato “fast fast fast”». È colpito dall’amore di Firenze Rocco Commisso, il presidente della Fiorentina che in pochi mesi ha letteralmente conquistato il mondo viola. Commisso ha raccontato le sue sensazioni in settimana in un’intervista negli studi di Radio Toscana, in cui ha anche improvvisato due canzoni alla fisarmonica, suo strumento prediletto da giovane: Rocco si è esibito suonando l’inno della Fiorentina, come del resto aveva promesso il giorno del suo sbarco a Firenze, e il tradizionale «Calabrisella» che lo ha idealmente riportato alla sua regione d’origine. Commisso testimonia il suo amore per Firenze («Quando sono a New York per lavoro cerco subito di tornare a casa, a Firenze è diverso: con mia moglie camminiamo tanto, ovunque vai si trovano bei posti») e i progetti legati al futuro del club sul campo e non solo. «Nuovo stadio nel 2023? È la mia promessa se tutto dipendesse però solo da me, ma ci sono le istituzioni, la politica, la Mercafir. Il sindaco lo sa, se non ho la possibilità lo stadio non lo faccio. Non so quanto ci vorrà, ci dovrà essere un bando pubblico per l’acquisto. Se mi piace il progetto Mercafir? Bè, non mi hanno dato cinque aree tra cui scegliere… Ritenevo giusto partire come progetto dal Franchi, perché lo ritengo un simbolo di Firenze. Il soprintendente Pessina ha le sue ragioni quando dice che non si possono spostare le curve, ma io devo decidere cosa è meglio per me e per i tifosi della Fiorentina». Tifosi che si sono davvero innamorati del nuovo proprietario viola: Rocco riconosce che il contatto è così forte «che spesso la gente mi dà tanti consigli e non riesco a seguirli tutti. Siamo tutti uniti, scialiamo insieme e soffriamo insieme». Verace, schietto, pronto a «lasciare qualcosa per Firenze e per i fiorentini. Dite che con loro bisogna avere pazienza? Sono loro che la devono avere con me…Sto lavorando su tante cose e spero di portare qualcosa di concreto».