Toscana

COMMERCIO, GRANDE DISTRIBUZIONE, IN TOSCANA LIMITE A 15 MILA MQ

In Toscana la dimensione delle nuove grandi strutture di vendita non potrà superare il tetto massimo di 15.000 metri quadri. Inoltre da qui al 2010 non sarà autorizzato più di un totale di 86.000 mq di superficie per la grande distribuzione. E’ quanto è stato stabilito dalla Giunta regionale, su proposta dell’assessore al commercio Paolo Cocchi, per cercare un equilibrio tra le esigenze di sviluppo del settore e quelle di tutela del territorio toscano. “La Giunta regionale – ha detto l’assessore Cocchi – andrà presto, probabilmente prima della pausa estiva, ad approvare l’atteso Regolamento d’attuazione del Codice regionale del commercio. Uno dei punti cardine di questo lungo lavoro riguarda proprio le grandi strutture di vendita. Ieri la Giunta ha trovato un accordo ed il limite di 15.000 mq per le strutture della grande distribuzion! e è stato ritenuto adeguato sia alle esigenze del commercio che a quelle del territorio e del paesaggio toscano. Abbiamo inoltre concordato sulla necessità di requisiti qualitativi differenziati a seconda delle dimensioni: in pratica più una struttura sarà grande, più saranno le garanzie ambientali, costruttive ed urbanistiche che dovrà dare”.Per quanto riguarda la quantità totale di superficie di grande distribuzione che potrà essere autorizzata nel prossimo triennio (fino a dicembre 2010), è stato stabilito che a fissare il limite non sarà il Regolamento di attuazione del Codice del commercio, bensì una successiva, apposita, deliberazione di Giunta regionale. Grazie ai risultati di un’analisi condotta dagli uffici regionali e da Irpet si è stabilito che la crescita della grande distribuzione in Toscana è ancora possibile, ma con operazioni ponderate e controllate. “Attualmente in Toscana – ha spiegato Cocchi – si trovano complessivamente 160 grandi strutture di vendita, per un totale di 650.000 mq di superficie. Sulla base dei nostri studi abbiamo calcolato che un aumento della superficie della grande distribuzione fino a 86.000 mq consentirebbe margini di sviluppo al settore, passando dal 17% al 19% del totale delle superfici di vendita, ma senza sconvolgere l’attuale tessuto commerciale”. “Il nostro obiettivo – ha aggiunto infine l’assessore – è mantenere un equilibrato rapporto tra negozi di vicinato, media e grande distribuzione. Dobbiamo difendere le condizioni di concorrenza ed evitare che si creino posizioni dominanti tra le forme di distribuzione, ma al tempo stesso dobbiamo anche garantire al cittadino la più ampia scelta di soluzioni distributive, così come ha ricordato anche la recente normativa statale sulla tutela della concorrenza e dei diritti del consumatore”. (cs-Pamela Pucci)