Italia
COMMERCIO DELLE ARMI, UNA BRUTTA RIFORMA
Con 134 voti a favore è passato ieri, 27 marzo, al Senato, il disegno di legge 1547 di modifica della legge 185/90. Il ddl ratifica l’accordo internazionale che il nostro Paese ha sottoscritto a Farnborough il 27 luglio 2000 insieme ai ministri della difesa di Francia, Germania, Regno Unito, Spagna e Svezia per facilitare la ristrutturazione e le attività dell’industria europea della difesa. Questi sei Paesi, da soli, coprono il 90% dell’intera produzione europea di armi. Con la nuova legge vengono meno i meccanismi di garanzia e trasparenza nel commercio delle armi garantiti dalla legge 185. Ecco i pareri delle organizzazioni.
“Il Parlamento italiano si è assunto la responsabilità di distruggere una delle leggi più avanzate in materia di commercio delle armi”, afferma Nicoletta Dentico, direttore generale Medici Senza Frontiere, uno dei portavoce della campagna “Fermiamo i mercanti di armi – in difesa della 185”. Con le modifiche della legge 185, approvate in Senato, non verrà più reso noto il certificato finale di destinazione d’uso e sarà consentito intrattenere rapporti con Paesi che commettono violazioni dei diritti umani definite “non gravi”. La campagna proseguirà comunque: tra i prossimi obiettivi quello di avviare un network permanente sul monitoraggio del commercio di armi e la richiesta al Governo italiano, durante il Semestre di presidenza europea, di rendere vincolante, da un punto di vista giuridico, il codice di condotta europeo sul commercio di armi.
“È scandaloso che l’Italia, in un momento così delicato come quello che stiamo vivendo – aggiunge don Tonio Dell’Olio, coordinatore nazionale Pax Christi -, abbia deciso di procedere all’eliminazione di quelle importanti forme di garanzia e controllo che hanno regolamentato il commercio di armi fino ad oggi”.
E chiede “una pace non astratta, ma incarnata nel quotidiano” mons. Vittorio Nozza, direttore della Caritas Italiana, esprimendo “preoccupazione per la ratifica dell’accordo internazionale di Farnborough. Le modifiche così apportate alla legge 185/90 si tradurranno inevitabilmente in un minor controllo e, di conseguenza, nella potenziale crescita della conflittualità a livello internazionale”.
“Se la società civile continuerà ad urlare, i mercanti di morte non l’avranno vinta”: questa la reazione di Pasquale Orlando, presidente delle Acli di Napoli e della Campania di fronte all’approvazione del ddl 1547. “E’ scandaloso che il Senato voti le modifiche alla 185/90 proprio mentre Baghdad è sommersa di bombe degli angolo-americani afferma Orlando – che hanno l’obiettivo di disarmare Saddam Hussein delle stesse armi che gli sono state vendute in modo del tutto legale dai Paesi occidentali”. Le Acli ricordano che, per essere informati sulle iniziative da mettere in atto, come sit-in o manifestazioni pubbliche, si può consultare il sito http://web.vita.it/185.