Italia
COMMERCIO ARMI: AMNESTY INTERNATIONAL, CAMPAGNA MONDIALE PER CONTROLLARE LE ESPORTAZIONI
700 milioni di armi in circolazione nel mondo e 8 milioni prodotte ogni anno. E nello stesso anno almeno 500.000 persone vengono uccise da queste armi e 300.000 bambini soldato sono costrette ad imbracciarle. Un business da 28 miliardi di dollari all’anno che coinvolge 1135 industrie ed è in mano principalmente ai cinque Paesi membri del Consiglio di sicurezza Onu (Usa, Russia, Cina, Francia e Regno Unito) che vendono le armi, per il 67,6% del valore, ai Paesi in via di sviluppo, sottraendo risorse allo sviluppo: per provare a disinnescare le conseguenze drammatiche del traffico di armi nel mondo Amnesty international ha lanciato oggi a Roma la Campagna “Control arms”, una mobilitazione mondiale che chiede l’adozione di un trattato sul commercio delle armi da adottare in sede Onu entro il 2006.
La Campagna consiste in una serie di appelli al governo italiano “per sostenere in maniera pubblica ed efficace l’adozione del trattato e chiedere norme più restrittive nell’esportazione di armi leggere”, ha spiegato Marco Bertotto, presidente della sezione italiana di Amnesty international, e in una originale “foto-petizione” per raccogliere un milione di volti in tutto il mondo, da presentare ai governi in occasione della seconda Conferenza delle Nazioni Unite sui traffici illeciti di armi prevista a New York nel luglio 2006. “Una iniziativa ha precisato Riccardo Troisi, della Rete italiana per il disarmo che mette in gioco non solo la firma ma l’intera persona”. Al governo italiano viene chiesto, in particolare, “il rigoroso rispetto della legge 185/90” per migliorare la propria capacità di controllo sui trasferimenti di armi.