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Commercio al dettaglio: Istat, ad aprile vendite ancora in calo per il lockdown. Boom per l’e-commerce

Come per lo scorso mese, l’Istituto di statistica segnala che “a determinare il forte calo sono le vendite dei beni non alimentari, che diminuiscono del 24,0% in valore e del 24,5% in volume, mentre quelle dei beni alimentari aumentano in valore (+0,6%) e sono in diminuzione in volume (-0,4%)”.

Nel trimestre febbraio-aprile 2020, le vendite al dettaglio registrano un calo del 15,8% in valore e del 16,6% in volume rispetto al trimestre precedente. Diminuiscono le vendite dei beni non alimentari (-29,9% in valore e -30,1% in volume), mentre le vendite dei beni alimentari mostrano variazioni positive (rispettivamente +3,1% in valore e +2,4% in volume).

Per quanto riguarda i beni non alimentari, si registrano variazioni tendenziali negative per tutti i gruppi di prodotti. Le diminuzioni maggiori riguardano calzature, articoli in cuoio e da viaggio (-90,6%), mobili, articoli tessili e arredamento (-83,6%), Abbigliamento e pellicceria (-83,4%) e giochi, giocattoli, sport e campeggio (-82,5%), mentre il calo minore si registra per i prodotti farmaceutici (-3,5%).

Rispetto ad aprile 2019, il valore delle vendite al dettaglio diminuisce del 16,4% per la grande distribuzione e del 37,1% per le imprese operanti su piccole superfici. Le vendite al di fuori dei negozi calano del 45,2% mentre è in deciso aumento il commercio elettronico (+27,1%).

“Ad aprile si osserva un’ulteriore diminuzione congiunturale delle vendite di beni non alimentari (-24,0%) dovuta alla chiusura di molte attività per l’intero mese a causa dell’emergenza sanitaria Covid-19 – spiega l’Istat -. Su base annua le vendite del comparto alimentare crescono sia nella grande distribuzione (+6,9%), sia nelle imprese operanti su piccole superfici (+11,2%), mentre le vendite dei beni non alimentari diminuiscono in misura consistente (rispettivamente -62,2% e -51,5%). Nella grande distribuzione cresce il divario tra gli esercizi specializzati  (-76,8%), maggiormente colpiti dalla chiusura imposta dalle misure di isolamento, e gli esercizi non specializzati (-1,5%), che sono rimasti per lo più aperti. Il commercio elettronico, unica forma di vendita in crescita, mostra un’accelerazione”.