Toscana
Come sono cambiati i volontari: il nuovo Quaderno di Cesvot
Un’analisi sulle trasformazioni del volontariato in Toscana che conta oltre 418mila volontari: nuove sfide, organizzazioni in evoluzione e il valore della partecipazione
Cesvot, in collaborazione con l’Università degli Studi di Pisa, presenta il volume Come sono cambiati i volontari – Uno sguardo lungo vent’anni, curato da Irene Psaroudakis e Andrea Salvini, con contributi di esperti del terzo settore come Sebastiano Citroni, Luca Gori, Stefano Lomi, Alessandro Seminati e Donatella Turri. Il testo che fa parte della collana “IQuaderni” di Cesvot analizza il panorama in evoluzione del volontariato nella regione Toscana e in Italia, evidenziando tendenze, dinamiche organizzative e cambiamenti nei significati attribuiti all’azione volontaria.
Il volume si apre con una panoramica sullo stato del volontariato in Italia con particolare attenzione alla Toscana che conta 418.640 i volontari di cui, più di 180mila, sono impegnati sistematicamente in un’organizzazione, dato leggermente inferiore rispetto ai valori nazionali. In Toscana si nota una maggiore propensione alla fluidità dell’impegno volontario. Il focus del volume è posto principalmente sulle organizzazioni di volontariato e sulle associazioni di promozione sociale, che rappresentano il 90% delle realtà in cui operano i volontari in Italia. Tra i temi centrali del libro vi sono le motivazioni personali e collettive che guidano l’impegno volontario, nonché le modalità con cui le organizzazioni traducono le loro missioni in attività concrete per la comunità.
La prima parte del volume prende in esame le ricerche sul volontariato a cura di Cesvot e Università di Pisa dal 2015 ad oggi che registrano un quadro di profonda trasformazione, segnando un passaggio da modelli tradizionali degli anni Settanta e Ottanta a nuove configurazioni molto diversificate. Questo cambiamento riflette la complessità sociale attuale, ma genera anche ambivalenze che richiedono una maggiore riflessione e adattamento.
Ciò che emerge è che le organizzazioni devono affrontare sfide come la burocrazia eccessiva, il rischio di diventare troppo aziendali e la necessità di mantenere un dialogo equilibrato con istituzioni e cittadini. Per farlo, è importante prendersi un momento di riflessione, riorganizzarsi, valorizzare le risorse e trovare nuovi modi per rispondere meglio ai bisogni dei territori.
La “passione” per il volontariato e del volontariato non cede, ma si nutre di nuove sfide, si confronta con dilemmi impensabili solo vent’anni fa, e si esprime in potenzialità di trasformazione e innovazione per gli anni a venire. D’altra parte, questa è stata da sempre una delle caratteristiche più tipiche del terzo settore: servire la comunità, facendosi carico delle istanze della cittadinanza e, al suo interno, dei più fragili, promuovendo modalità originali di animazione e intervento che non si rassegnino alla istituzionalizzazione.
La seconda parte del volume raccoglie riflessioni di esperti e professionisti del settore, frutto di focus group organizzati e coordinati dai curatori nell’ambito di un progetto di ricerca promosso da Cesvot. Tali contributi offrono prospettive complementari sui cambiamenti in corso, con un approccio che unisce esperienza sul campo e analisi accademica. In particolare, Sebastiano Citroni ha curato l’approfondimento su partecipazione e ricambio generazionale, Luca Gori la parte delle forme organizzative in relazione alle nuove normative, Stefano Lomi il tema del ripopolamento aree interne, Alessandro Seminati le nuove strategie dei Csv e Donatella Turri le trasformazioni delle nuove reti solidali del volontariato.
Il Quaderno è scaricabile gratuitamente in formato pdf a questo link, previa registrazione all’area riservata MyCesvot.