Vita Chiesa

Come rispondiamo alla festa di Halloween?

DI DON FRANCESCO SENSINIEccola di nuovo! Sembra semplicemente una parola straniera. Ma puntualmente apre dei confronti, suscita polemiche, non lascia spazio all’indifferenza.

Questa particolare «festa» non fa parte delle nostre tradizioni, della nostra cultura. Ma sono motivi sufficienti per parlarne male, solo per questo si può giudicare le persone come zucche vuote? Forse una testa piena di pregiudizi, di falsità, di malafede, di opportunismi, di m… è più accettabile?

Devo confessare che mi sono stufato di ascoltare o leggere critiche e invettive contro queste feste di Halloween, non so se questo è il segno di una conversione o un peccato più grave.

E non mi si dica che moltissimi sfruttano questa festa solo per i soldi. Non è forse così anche per Natale? E chi oserebbe criticare la festa del Natale o pensare di abolirla per evitare errori?

Come cristiani, invece che lamentarci per la superficialità delle persone chiediamoci: all’esigenza di festa che cosa proponiamo noi, al desiderio di fantasia come rispondiamo noi? Al bisogno di certezze che cosa offriamo?

Mi vengono in mente alcune parole di Gesù: «Dio veste in modo meraviglioso l’erba del campo che oggi c’è e domani si butta via». È curioso: Dio, l’onnipotente, il santo, il padre, il creatore perde tempo a rivestir l’erba con tutti i problemi che gli uomini hanno. Voglio immaginare la festa di Halloween semplicemente e solamente come un filo d’erba e per questo merita attenzione. È quello che ha fatto Cristina, mamma di tre bellissimi bambini. Ha tappezzato il suo piccolo paese di inviti per la festa di Halloween: «Invitiamo le famiglie a premunirsi di dolcetti, caramelle e chicchi vari da regalare ai bambini quando verranno. Si invitano anche le mamme a preparare delle torte da portare al Circolo dove i bambini si ritroveranno, dopo il giro del paese, per fare insieme una tombolata e giochi vari. Ringraziamo tutti coloro che ci aiuteranno a rendere questa serata una festa per i nostri bambini».

Perché l’hai fatto, le ho chiesto. «Perché voglio bene ai miei figli, per me Halloween è semplicemente un gioco e quando i miei figli giocano sono contenti». Se dunque in quel piccolo paese la gente, solo perché è Halloween sa riscoprire e vivere la dimensione di sentirsi un’unica famiglia, quest’anno io tifo per Halloween.