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Come essere preti oggi, in un tempo non facile?

Alla Certosa di Firenze la giornata presbiterale regionale con la relazione di don Giuliano Zanchi

“Il Sinodo appena concluso è stato un tempo di grande discernimento: la Chiesa che si interroga su se stessa. A noi è chiesto di interrogarci su come essere presbiteri oggi, per una Chiesa sempre più missionaria e sinodale”. Con queste parole il vescovo di Fiesole Stefano Manetti, delegato della Conferenza episcopale toscana per il clero, ha introdotto questa mattina la Giornata presbiterale regionale alla Certosa di Firenze. L’incontro di formazione permanente ha visto l’intervento di don Giuliano Zanchi, direttore de “La Rivista del Clero italiano” e membro del Comitato nazionale del Cammino sinodale. Zanchi ha parlato della necessità di “tornare a Gerusalemme”, usando una formula che ricorre spesso nel Vangelo di Luca: non allontanarsi dalle proprie radici, sapendo fare però anche i conti con la storia e con la realtà del nostro tempo. Tanti i partecipanti, da tutta la Toscana: presenti anche numerosi vescovi. “Siamo chiamati a essere preti – ha detto don Zanchi – in un tempo che ci appare non facile, ammesso che ci siano mai stati tempi facili. Di fronte a queste domande gli ingenui cercano risposte, noi cerchiamo atteggiamenti da avere per affrontare i cambiamenti che abbiamo di fronte”. La tentazione, ha aggiunto, è di fare come i due discepoli di Emmaus: “Sembrano noi cattolici di oggi, parlano tra di loro, solo delle cose che non vanno. Poi per fortuna arriva uno straniero che li fa uscire dal loro autismo di coppia”.
Alla relazione è seguito un momento di dibattito in assemblea, quindi la concelebrazione eucaristica e il pranzo.