“Il Primo Annuncio. Tra afonia e proselistismo“, è il titolo del Simposio interreligioso che si terrà il 26 e 27 febbraio prossimi a Livorno.Il Ce.Do.MEI in collaborazione con le altre chiese e comunità presenti sul territorio livornese, propone quest’anno una riflessione sulla trasmissione della fede: «Il rischio, di fronte a cui ci troviamo, è quello di non rispettare le coscienze degli uomini di oggi con nuove forme di proselitismo, creando qualcosa di violento e non rispettando le altre chiese e le altre religioni».Nella prima giornata, nella Sala Fagioli del Vescovado, affronteranno il tema i professori Paolo Ricca e Germano Marani, mentre il secondo giorno interverranno, don Gino Battaglia, già direttore dell’Ufficio per l’Ecumenismo e il Dialogo Interreligioso della CEI, il pastore della Chiesa Valdese di Livorno Daniele Bouchard e il monaco buddista Raffaello Longo mentre nel pomeriggio, nella Sala della Provincia di Livorno, il programma prevede la partecipazione del prof. Antonio Cuciniello, del Presidente della Comunità Islamica di Pisa e del rabbino capo di Livorno Yair Didi.Un’occasione questa, come quelle presentate negli anni passati, che ha come obiettivo quello di sensibilizzare il territorio non solo della diocesi di Livorno sulle questioni ecumeniche ed interreligiose.Lo studio approfondito delle conoscenze teologiche e dei problemi ecumenici ed interreligiosi fa nascere il dialogo con le Chiese basandosi sempre sulla stima reciproca, sui valori comuni. Il Ce.Do.MEI, attraverso i Simposi e le iniziative che durante tutto l’anno propone, si impegna alla comprensione reciproca tra le realtà ecclesiastiche e all’accoglienza affinché le Chiese diventino «una cosa sola, un gregge solo» così come desiderato da Cristo; il fine ultimo è quello di far crescere la comunione parziale esistente tra i cristiani e non nella prospettiva della piena comunione. In occasione di questo evento, il Ce. Do.MEI presenterà il nuovo libro, frutto dello studio fatto in occasione del Simposio del 2012 dal titolo «Le religioni e il problema del male».Due giorni di approfondimento dunque, con la speranza e la consapevolezza che il cammino nel dialogo non è ancora finito