Italia

Coldiretti, recessione a tavola, tonfo record per l’alimentare (-6,4%)

«A pesare è certamente lo slittamento quest’anno delle festività pasquali ad aprile che però – sottolinea Coldiretti – non esaurisce i motivi di preoccupazione». «Una situazione di ‘recessione a tavola’ che – continua Coldiretti – conferma la necessità la necessità di scongiurare qualsiasi ipotesi di aumento dell’imposta sugli acquisti». «L’aumento dell’Iva – precisa l’associazione – rischia di riguardare anche beni di prima necessità come carne, pesce, yogurt, uova, riso, miele e zucchero con aliquota al 10% e il vino e la birra al 22% che rappresentano componenti importanti nei consumi delle famiglie». «La spesa alimentare – conclude Coldiretti – è la principale voce del budget delle famiglie dopo l’abitazione con un importo complessivo di 244 miliardi ed è quindi un sensore attendibile della situazione in cui si trovano gli italiani».

Alla borsa merci di Chicago, principale punto di riferimento mondiale per la quotazione delle materie prime agricole, il prezzo della soia è crollato dell’11%. Per la Coldiretti è uno degli effetti più eclatanti dell’entrata in vigore dei dazi decisi dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Secondo l’associazione, si teme infatti che, in caso di mancato accordo, la reazione della Cina possa colpire l’importazione nel Paese asiatico di soia coltivata negli Stati Uniti che si contendono con il Brasile il primato globale nei raccolti seguiti, sul podio, dall’Argentina per un totale dell’80% dei raccolti mondiali. «La soia – sottolinea Coldiretti – è tra i prodotti agricoli più coltivati nel mondo, protagonista delle borse merci internazionali perché largamente usata per l’alimentazione degli animali da allevamento nei diversi continenti». «Per sostenere l’aumento del consumo di carne con i propri allevamenti la Cina – precisa Coldiretti – è il principale acquirente mondiale della soia, ma la guerra dei dazi fa cambiare le fonti di approvvigionamento a favore del Brasile». «Questo di conseguenza sconvolge i mercati internazionali con effetti anche sui prezzi del latte e della carne. Per le dimensioni del fenomeno la situazione – aggiunge Coldiretti – va attentamente monitorata da parte dell’Unione europea per verificare l’opportunità di attivare, nel caso di necessità, misure di intervento straordinarie anche a livello comunitario. L’Ue importa circa 14 milioni di tonnellate di semi di soia all’anno come fonte di proteine per i mangimi animali, compresi quelli per polli, suini e bovini, nonché per la produzione di latte».