Cultura & Società
Codice Camaldoli: Nerozzi, lavoro come diritto-dovere del cittadino
Sebastiano Nerozzi, Università Cattolica del Sacro Cuore, ricordando l'importanza dello studio storico e della collocazione nel proprio tempo del Codice di Camaldoli, ha analizzato quanto, sul tema del lavoro, è stato elaborato 80 anni fa dagli intellettuali cattolici si ritrova nella Costituzione Repubblicana.
A parte qualche riscontro lessicale, sono i concetti che il Codice esprime che spesso si ritrovano nella Costituzione.
Il lavoro – ha sottolinea Nerozzi- come diritto e dovere di ogni cittadino, un salario fondato sulla giustizia sociale, il ruolo dei sindacati come luogo di espressione della volontà dei lavoratori in contrapposizione al corporativismo, del ventennio fascista, che imponeva ai lavoratori le scelte.
Ma anche il ruolo donna nel lavoro da tutelare sia come lavoratrice sia come madre. C’è inoltre una insistenza su orientamento e riqualificazione dei lavoratori.
Però è interessante notare, ha aggiunto Nerozzi, come gli uomini che stesero il Codice vedono che l’azionariato del lavoro rischia di portare fuori bersaglio minando efficienza produttività e strategie. Meglio che i lavoratori siano nei consigli di azienda, negli organi di controllo dei conti azienda, nella stesura dei regolamenti interni e welfeare.
Particolare il riferimento del Codice a un decentramento urbano perché triangolo Torino Genova Milano va ampliato in un modello più diffuso sul territorio nazionale: questa è pagina inascoltata del Codice.