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Codice Camaldoli: Barban (Priore), “il documento che testimonia il fervore civile che ha animato i nostri chiostri”
Il saluto di dom Alessandro Barban, priore generale dell’Ordine Camaldolese, al convegno sugli 80 anni del Codice di Camaldoli
“La storia di Camaldoli ha conosciuto testimoni che hanno vissuto la fede cristiana nel silenzio e nella solitudine, ma anche nell’umile servizio alla cultura”. Lo ha detto dom Alessandro Barban, priore generale dell’Ordine Camaldolese, al convegno sugli 80 anni del Codice di Camaldoli.
“Nell’ultimo secolo – ha aggiunto – l’accoglienza riservata agli ospiti del monastero è stata particolarmente feconda per la storia dell’Italia. A metà degli anni Trenta, per ispirazione di Giovanni Battista Montini, oggi Santo, il monastero venne scelto come sede delle Settimane di cultura religiosa. Da allora Camaldoli è diventata un punto di riferimento per la Chiesa italiana e per la vita politica e culturale del Paese”.
“Proprio il Codice di Camaldoli – ha sottolineato il Priore generale – è il documento che meglio testimonia il fervore civile che ha animato i nostri chiostri. L’accoglienza e il dialogo continuano ancora, secondo un denso calendario di settimane e di convegni”.
“La Sua presenza tra noi, oggi, Signor Presidente, ci incoraggia in questo impegno. Le siamo profondamente riconoscenti per questa visita e, prima ancora, per la passione e la finezza con la quale, nel Suo servizio al Paese, Lei sa cogliere e interpretare le difficoltà e le speranze del delicato momento storico che l’Italia attraversa. Il Suo esempio tocca gli animi di tutti gli italiani che hanno a cuore il bene comune e il futuro della nazione. Le Sue parole – ha concluse dom Barban -, espressione di un amore autentico per la democrazia, per la libertà e per la solidarietà, rappresentano un orientamento sicuro per tutti noi”.