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CLONAZIONE: ACLI, «SOLO IL 4,7% DEGLI ITALIANI E’ FAVOREVOLE»; BOBBA: SI’ ALLA RICERCA CHE RISPETTA LA VITA

Solo il 4,7% degli italiani si dichiara favorevole alla clonazione di esseri viventi. E’ quanto risulta da un sondaggio diffuso oggi dalle Acli, ad Orvieto, in apertura dell’incontro nazionale su “Bios e polis”, dedicato proprio ai temi caldi della biopolitica. Pochi gli indecisi (8,6%), contrari tutti gli altri (86,7%). Analoghe – si legge in una nota – le risposte sulla manipolazione genetica delle coltivazioni agricole e dei prodotti alimentari (ogm):tra contrari (61,5%) e indecisi (18,5%) si arriva all’80%; solo 2 su 10 sono a favore. Dai risultati del sondaggio, realizzato dall’Iref (l’istituto di ricerca delle Acli), emerge complessivamente “un atteggiamento di prudenza se non proprio di perplessità o addirittura, in alcuni casi, di preoccupazione” sulle questioni poste dalla bioetica”, anche se “non vi sono preclusioni o pregiudizi nella popolazione italiana rispetto alla ricerca scientifica quando questa non solleva – come nel caso della ricerca sulle staminali adulte, che ottiene il 64,3% dei consensi – particolari questioni di carattere morale ed è orientata a migliorare la vita di tutti”. Rispetto alla fecondazione eterologa, i contrari (44,7%) e gli indecisi (18,3%) superano insieme il 60% del campione. Neanche le tecniche di fecondazione assistita omologa – informano le Acli – riescono ad ottenere la maggioranza assoluta dei consensi (46,7%), restando più alta (53,2%) la quota dei contrario (34,1%) con gli indecisi.

“Ci sembrano risultati in linea con quanto emerso nel referendum di giugno sulle tecniche di fecondazione assistita”. Luigi Bobba, presidente delle Acli, commenta così i risultati di un sondaggio sugli italiani e la bioetica, realizzato dall’Iref e presentato oggi all’incontro di studi di Orvieto, dedicato alla biopolitica. “Tra gli italiani – prosegue Bobba – c’è un atteggiamento diffuso ‘pensoso’ o quantomeno prudente nei confronti della vita e della sua possibile manipolazione. Una prudenza che diventa decisa contrarietà quando i rischi di manipolazione appaiono più evidenti, come nel caso della clonazione degli esseri viventi e della produzione di ogm”.

L’unica tecnica che può vantare il consenso della maggioranza assoluta degli intervistati è quella che permette la ricerca sulle cellule staminali adulte: “E’ la dimostrazione –dice il presidente delle Acli – che non vi sono preclusioni o pregiudizi nella popolazione italiana rispetto alla ricerca scientifica quando questa non solleva, come in questo caso, particolari questioni di carattere morale. Gli italiani, insomma, dicono sì alla ricerca che rispetta la vita, no a quella che intende manipolarla”.

Di qui l’appello al Parlamento, che per le Acli “dovrebbe decidere un qualificato e consistente investimento sulle staminali adulte, nelle quali molti studiosi italiani hanno conseguito già risultati di valore. La prossima finanziaria è lo strumento appropriato per procedere in questa direzione”. Sir