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Civitella, la Germania chiede scusa.

«Esprimo la colpa, il lutto, la vergogna del mio popolo. Io personalmente mi vergogno». Con queste parole Michael Steiner, ambasciatore tedesco in Italia, ha chiesto perdono a nome del suo paese per il terribile eccidio di Civitella in Valdichiana, che il 29 giugno 1944 costò la vita a 244 persone. Lo ha fatto proprio nel giorno in cui si è commemorato la tragedia, di fronte alla lapide che la ricorda. Era, infatti, proprio il giorno dedicato ai santi Pietro e Paolo, una domenica per la precisione, quando i soldati della «Goering» devastarono e massacrarono un intero paese. «Non era scontato – ha detto l’ambasciatore – che io fossi invitato qui dopo gli orrori del passato. Sono venuto con umiltà e gratitudine. Sono venuto a esprimere il rammarico del mio popolo per una delle pagine più turpi dell’esercito nazista. Io appartengo alla generazione del dopoguerra – ha proseguito poi Steiner – ma non per questo non mi sento responsabile». Parole applaudite dai presenti alla commemorazione. Ma fra i temi affrontati dall’ambasciatore tedesco c’è stata anche l’attualità, con la controversia legale sulla condanna della repubblica federale tedesca come responsabile civile della strage. «Abbiamo fatto ricorso – ha detto l’ambasciatore- ma accetteremo qualunque decisione venga dall’Aja».