Cultura & Società

«Città di Vita»: settant’anni di confronto su religione, cultura e arte

Venerdì 20 e sabato 21 gennaio nella Basilica di Santa Croce a Firenze si celebrerà il 70° anniversario della Fondazione delle edizioni e della rivista Città di Vita, bimestrale di religione, arte, scienza, nata nel 1946 ad un anno appena dalle origini di quello Studio Teologico per Laici che rappresentò allora in Italia una primizia assolutamente originale e un modello esemplare per tante iniziative consimili che dovevano poi espandersi in piena luce circa venti anni dopo con il Concilio Vaticano II.

La rivista non è nata per se stessa, ma è l’eco della Basilica Francescana di Santa Croce, di tutto quello che significa e rappresenta la spiritualità e cultura francescana di questo luogo, è una voce ormai autorevole che nel mondo diffonde le meraviglie del pensiero teologico, filosofico, letterario, artistico e non solo, messaggio di quanti, insieme ai Francescani della Basilica, contribuiscono a migliorare la qualità della vita umana.

Diffusa in Italia e nel mondo, la Rivista rinnova l’impegno per un adeguato e più aggiornato servizio di cultura che la Basilica di Santa Croce intende raggiungere come stimolo alla evangelizzazione e al dialogo.

«Dal 2016 – spiega padre Eugenio Rachiteanu, nuovo direttore della rivista – sono stati apportati tre cambiamenti nella testata: il primo è la nuova veste con una copertina e una grafica studiata appositamente per una rivista scientifica come la nostra. Poi abbiamo introdotto una nuova sezione, “Tra occidente e oriente”, con la partecipazione attiva di padre Constantin Necula, per poter continuare a mantenere un rapporto tra i cristiani da ogni parte del mondo. Infine, il terzo cambiamento consiste nel trattare annualmente un unico tema, sviluppato nelle quattro sezioni della rivista. Abbiamo tanto da fare per poter rispondere alle tante provocazioni dei nostri tempi».

Come già detto, rinnovata nella grafica e nella direzione affidata a Padre Eugen Rachiteanu, la Rivista Citta di vita si dispone a inaugurare un nuovo percorso di comunicazione fondato su condivisione, incontro e innovazione che coinvolga anche i giovani e apra ad una cultura espressione del cambiamento e della novità.

Il programma delle celebrazioni per il 70° prevede due giorni di incontro moderati da Massimo Lucchesi. Venerdì, 20 gennaio, alle 10, nel Cenacolo Francescano di Santa Croce, saluti delle autorità statali e religiose. I temi trattati nella prima giornata saranno i seguenti: Nascita e sviluppo di «Città di Vita» e Cultura fiorentina, italiana e internazionale in «Città di Vita» presentati da padre Antonio Di Marcantonio e dal prof. Francesco Gurrieri. Alle ore 15 il card. Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, parteciperà conferendo la Sua benedizione e un saluto ai presenti. Nella seconda parte della giornata, si parlerà di Autori, temi e confronti in «Città di Vita»: Arte e spiritualità in «Città di Vita» (dott.ssa Cristina Acidini), San Francesco e Giotto (prof. Antonio Paolucci), Religione, Civiltà e Scienza (prof. Sergio Givone), Attualità Francescana (Padre Eduardo Scognamiglio). Seguiranno testimonianze dai collaboratori della rivista.

Il pomeriggio di sabato, 21 gennaio, dalle ore 15, (Cenacolo Francescano di Santa Croce), sarà dedicato a «Pietro Parigi in Santa Croce e l’arte grafica del ’900». All’evento, in collaborazione con il Comune di Calenzano, saranno presenti Alessio Biagioli, sindaco di Calenzano, Irene Padovani, assessore alla Cultura, e specialisti che parleranno di Pietro Parigi. Alle 19 nella Basilica di Santa Croce sarà la volta di un Concerto sostenuto dall’Orchestra da Camera Fiorentina, direttore Giuseppe Lanzetta.

Costruire una città «dove abitare», questo fu l’impegno iniziale e questo rimane l’impegno di «Città di Vita» dopo 70 anni di cultura e di partecipazione per migliorare la vita spirituale e umana della società contemporanea. Il suo messaggio fondamentale fu e resta ancora l’idea biblica che nessuna città «abitabile» potrà mai essere costruita dagli uomini senza la fede in Dio, senza la speranza, senza quell’amore appropriatamente e cristianamente chiamato carità.

https://www.youtube.com/watch?v=fXVwbp7x4Ng