Una notizia positiva anche se, come ormai consuetudine, arriva al fotofinish. Tutti gli anni assistiamo a questo carosello, con la sparizione degli stanziamenti che non vengono inseriti nella proposta governativa. E così dobbiamo attivarci, mobilitarci, fare manifestazioni affinché i fondi vengano reintegrati all’ultimo momento. È il commento al Sir di Sergio Marelli, segretario generale della Focsiv, sulla decisione di ripristinare nel decreto Mille Proroghe il finanziamento del 5 per mille con il vincolo di destinare 100 milioni alla ricerca ed all’assistenza per i malati di Sla. Per Marelli è strano che bisogna insistere sulla persona che è stato il primo propositore del 5 per mille, il ministro Giulio Tremonti, e l’augurio è di approvare una legge che stabilizzi tale meccanismo di assegnazione in via definitiva. Dunque soddisfazione con qualche riserva perché, osserva Marelli, è vero che sono stati reintegrati i fondi al livello del 2010 ma con 100 milioni vincolati. D’altra parte, conclude il segretario generale della Focsiv , non è che lo scorso anno fossimo entusiasti perché sappiamo bene che le stime sulla disponibilità degli italiani per il 5 per mille sono ben più alte del plafond posto dal governo. Non c’è il testo definitivo ma sarebbe un gravissimo errore se, come appare, dei 400 milioni destinati al 5 per mille dal decreto, un quarto, pari a 100 milioni, fossero vincolati alla ricerca scientifica e assistenza per la Sclerosi amiotrofica (Sla). Lo afferma Marco Granelli, presidente di CsvNet (Coordinamento nazionale dei centri di servizio per il volontariato), che parla di un risultato parzialmente positivo in merito alla decisione di ripristinare nel decreto Mille Proroghe il finanziamento del 5 per mille. Questo strumento di sussidiarietà fiscale verrebbe snaturato perché la libera scelta del cittadino di destinare il 5 per mille delle proprie tasse ad un ente non profit varrebbe solo per 300 milioni aggiunge Granelli dal momento che gli altri 100 andrebbero a costituire un fondo dello Stato per finanziare un’attività meritoria e necessaria. L’auspicio, quindi, è che nel testo definitivo ci sia, come promesso, un reintegro del 5 per mille a 400 milioni tutti per la libera scelta del cittadino. Ci piacerebbe, conclude Granelli, che Governo e Parlamento si ricordassero del volontariato e del non-profit non solo quando ci sono le emergenze, o quando ci sono le iniziative pubbliche, ma anche e soprattutto quando si studiano e si programmano gli interventi, quando si fanno le scelte di bilancio per il futuro del Paese. (Sir)