L’accoglienza da parte dei ragazzi di Colonnella, San Giovanni Battista e del Crocifisso (le tre parrocchie della diocesi di Rimini che ci hanno ospitato) è stata veramente fantastica: ci hanno accolto a braccia aperte, sembrava che stessero aspettando dei fratelli e in un certo senso è stato così, perché ci siamo sentiti proprio in famiglia, tanto è stata grande la disponibilitài. La stessa accoglienza c’è stata da parte delle famiglie che ci hanno ospitato per dormire, famiglie che hanno messo a nostra disposizione mansarde o dependance. I tre giorni li abbiamo passati tra giochi, catechesi, preghiere e visita della città: infatti i nostri amici ci hanno fatto visitare e conoscere l’altra parte di Rimini, quella che in genere non viene raccontata, quella costituita non da spiagge, bagni, discoteche, ma da due splendide piazze (Piazza Cavour e Piazza Tre martiri), dall’università, dalla Caritas, dalla sede del giornale, della radio e della televisione diocesana: insomma quella parte della città che racchiude la quotidianità dei riminesi. Ci hanno poi fatto conoscere la storia del beato Alberto Marvelli, un uomo di grande fede e coraggio, che ha dedicato la sua vita alla ricostruzione non solo fisica, ma anche morale, della città nel primo dopo guerra. «La vita è azione»: questo era il suo motto e alla luce anche del suo esempio, sabato 1 settembre, ci siamo messi in cammino verso la spianata di Montorso. Abbiamo camminato per ben tre ore sotto il sole con le spalle piene di bagagli insieme a migliaia di altri ragazzi. Nella spianata vicino a Loreto abbiamo aspettato l’arrivo del Papa, abbiamo pregato con lui e abbiamo ascoltato il suo cuore che parlava a noi giovani, dandoci indicazioni su come vivere concretamente la nostra vita in Cristo e con i fratelli. La notte del sabato abbiamo poi, dopo il concerto, avuto l’occasione di meditare, riflettere e vegliare, grazie a otto punti di ascolto e di preghiera chiamate «Fontana di Luce». Dopo un’esperienza così piena di Dio e di gioia, l’incontro si è concluso con la S.Messa e con il messaggio del Papa che è entrato veramente nei nostri cuori. Forse è scontato dirlo, ma anche questa esperienza, questa Gmg italiana, è stata un momento veramente importante: incontrare il nostro Papa, ascoltare le sue parole suggerite dallo Spirito Santo, è stato essenziale per alimentare la nostra fede, per ricaricarci e per sperimentare, attraverso tutte le persone che abbiamo incontrato, l’amore che Dio ha per noi e la fiducia che Egli ripone in noi per la missione che ci ha affidato: quella di testimoniarlo a tutto il mondo e soprattutto a quei giovani che ancora non l’hanno incontrato nella loro vita. Insieme a tutti i ragazzi presenti con me a Rimini e a Loreto, voglio dire «grazie» di cuore prima di tutto al Santo Padre per averci dedicato questi due giorni indimenticabili; poi a tutti gli organizzatori e volontari che hanno reso possibile questo incontro. Chiara Podi