Cultura & Società
Cinema: presentato “Pare Parecchio Parigi” di e con Leonardo Pieraccioni
“Quindici film come regista, il primo trent’anni fa, ‘I Laureati’ nel 1995. Ora sulla soglia dei 60 anni ho deciso di affrontare in maniera analitica la famiglia, i non detti nelle relazioni", ha detto l'attore fiorentino,
“Quindici film come regista, il primo trent’anni fa, ‘I Laureati’ nel 1995. Ora ho realizzato un film sulla famiglia”. Esordisce così il popolare regista e attore comico toscano Leonardo Pieraccioni, presentando alla stampa “Pare Parecchio Parigi”, nuova commedia dai contorni malinconici nei cinema dal 18 gennaio in 450 copie con 01 Distribution. I compagni di viaggio di questa avventura sono Nino Frassica, Chiara Francini e Giulia Bevilacqua. Una produzione Levante e Rai Cinema.
“A 29 anni – ha raccontato Pieraccioni – ho scritto con Giovanni Veronesi il mio primo film ‘I Laureati’, sui giovani e i loro sogni. Verso i 40 anni mi sono concentrato sulle storie d’amore, sui 50 ho dato spazio alla ricerca della felicità ma anche al ruolo di genitore. Ora sulla soglia dei 60 anni ho deciso di affrontare in maniera analitica la famiglia, i non detti nelle relazioni”. E ancora: “Questa storia viene da un amico, la vicenda di due fratelli che saputo che il padre era in condizioni gravi lo hanno portato in un viaggio in roulotte nei dintorni. Pare che il padre avesse esclamato vedendo Pisa: ‘Parigi è bellissima’”.
La storia. Bernardo, Giovanna e Ivana sono tre fratelli che non si e vedono da anni. Quando il padre Arnaldo ha un malore si ritrovano in ospedale e scoprono che l’uomo non ha molto tempo da vivere. Nonostante i rapporti con il proprio genitori siano stati sempre pessimi, i tre fratelli decidono di regalargli un ultimo sogno: andare insieme a Parigi. Per le condizioni gravi dell’uomo, affittano un camper e percorrono continuamente lo stesso tragitto vicino casa, soprattutto nel maneggio di Bernardo, lasciandogli credere di essere in viaggio per la Francia…
Pieraccioni non nasconde le difficoltà incontrate nella storia, la scelta del registro comico-drammatico: “È la prima volta che lascio il cabaret, io che sono attaccato al giullarismo. Ho sostanzialmente paura dei sentimenti, e qui nel film diverse volte mi sono emozionato”. E sempre con la sua immancabile ironia ha aggiunto: “È un film diverso. C’è stato anche chi mi ha detto: ‘È bellissimo, non sembra neanche tuo!’”. Risate in conferenza stampa. “Se non avessi fatto questo film – ha chiosato – mi sarebbe rimasto di traverso. Non volevo rimpianti, come i miei protagonisti”.
Infine, alla domanda su un possibile seguito per “I Laureati”, Pieraccioni ha dichiarato: “Saranno trent’anni il prossimo anno, nel 2025. È chiaro che vorrei sapere che fine hanno fatto quelle storie, quei personaggi, oggi probabilmente più vicini alla pensione”.