“Ascoltare la cultura degli uomini, sospesa spesso tra dubbi ed ambiguità, leggere e interpretare le loro opere e ‘ripartire dal primo'”: questa “la sfida che il terzo millennio” pone a quanti sono impegnati nel campo della cultura e del cinema. Ad affermarlo il card. Paul Poupard, presidente del Pontificio consiglio della cultura, intervenuto questa mattina al convegno internazionale “Ripartire dal primo. I dieci comandamenti nella cultura cinematografica del terzo millennio”, che si conclude oggi alla Pontificia Università della Santa Croce di Roma. “È la sesta volta – ha ricordato il cardinale – che la Chiesa, attraverso due dicasteri della Santa Sede (quello della cultura e quello delle comunicazioni sociali) e la collaborazione dell’Ente dello Spettacolo, organizza un convegno internazionale di studi dedicato al mondo del cinema e alla cultura cinematografica. È una coraggiosa presa di coscienza di come il cinema è e rimarrà uno dei veicoli primari ed insostituibili di comunicazione, di cultura e, anche di evangelizzazione”. Da qui, ha aggiunto Poupard, “il desiderio di continuare nel nostro progetto, di coinvolgere tutti i credenti e i non credenti, per un confronto sereno, per capire quanto possiamo trarre benefici da un saggio utilizzo della pellicola, a partire dalla sua ideazione fino al suo arrivo nelle sale cinematografiche di tutto il mondo”. Il cardinale ha quindi sottolineato la difficoltà da parte dei media “di capire esattamente cosa pulsa nel cuore dell’uomo. Sembra che a vivere sempre, nel mondo del cinema, sia il mercato con le sue leggi: quel cuore rimane distante, non ascoltato, e gli spettatori vengono talvolta considerati quasi esclusivamente per la loro capacità di spesa”. Nonostante ciò, ha concluso il card. Poupard, “la gioventù – quella di Parigi, o di Roma o di Toronto, e ne sono sicuro quella di Colonia – sogna e ha ideali. E il cinema è lo strumento più bello per sognare e crescere negli ideali”.Sir