Monsignor Wei Jingyi, vescovo della Chiesa cattolica clandestina in Cina, è stato rimesso in libertà dopo che il 5 marzo scorso era stato fermato e trattenuto dalle autorità. Riprendendo una notizia di Asianews’, sito internet del Pontificio istituto missioni estere (Pime), il Catholic World News (Cwn), notiziario indipendente di ispirazione cattolica gestito da laici, ricorda che il provvedimento a carico del vescovo aveva provocato “una rara protesta pubblica” da parte del Vaticano. Il direttore della Sala stampa vaticana, Joaqin Navarro Valls, aveva in effetti espresso “preoccupazione e tristezza” per la notizia; Pechino aveva risposto il giorno seguente affermando che il vescovo Wei era stato trattenuto per essere interrogato perché in possesso di un documento falso per uscire dalla Cina. Vescovo di Qiqihar dal 1995, monsignor Wei Jingyi era stato detenuto già due volte in campi di lavoro dal 1987 al 1989 e dal 1990 al 1992. Misna