Toscana
CINA, CHIUSI 8.600 INTERNET CAFE’. REPRESSIONE E CONTROLLO SU NAVIGATORI INTERNET
Le autorità cinesi hanno chiuso oltre 8.600 Internet cafè in tutto il Paese da febbraio scorso. Lo ha annunciato il ministro della cultura, Sun Jiazheng, spiegando che questi locali – dove i giovani cinesi si recano per collegarsi al web navigando’, chattando’ o inviando email – hanno violato le regole ammettendo minorenni. Il ministro ha ricordato che le recenti iniziative fanno parte di una massiccia operazione di controllo a livello nazionale sugli Internet cafè prevista da febbraio ad agosto di quest’anno. Sun ha aggiunto che le sale non possono essere aperte in zone residenziali o nel raggio di 200 metri dalle scuole ed ha annunciato che diversi locali potranno essere chiusi nei prossimi mesi, specialmente quelli in provincia o nelle aree rurali. Oltre a riportare le parole del ministro, l’agenzia giornalistica statale Xinhua’ ha citato l’Amministrazione generale per l’industria e il commercio (Gaic), organismo di controllo dei mercati cinesi, secondo il quale molti Internet cafè, specialmente quelli senza licenza, ammettono minorenni “in flagrante violazione delle regole” e “diffondono informazioni dannose per la salute”.
A questo proposito viene citato un fatto accaduto il 31 marzo scorso nella municipalità di Chongqing, quando due studenti sono morti finendo per sbaglio sotto un treno, esausti dopo aver navigato per oltre 48 ore di fila sul web in un Internet cafè. Da anni le autorità cinesi attuano una forte repressione contro gli internauti’, che pure sono in continua crescita e hanno raggiunto i 79 milioni.