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Ciclone Idai, Sant’Egidio si mobilita per Malawi e Mozambico

La Comunità di Sant'Egidio si sta mobilitando in soccorso delle popolazioni del Malawi e del Mozambico (Paese che nel 1992 raggiunse l'accordo di pace, proprio grazie alla mediazione di Sant'Egidio) devastati dal ciclone Idai. Una tragedia che ha colpito 3 milioni di persone.

Il devastante ciclone Idai che ha colpito il Malawi e il Mozambico a metà marzo ha causato enormi perdite di vite umane, la distruzione della città di Beira e la «scomparsa» di interi villaggi. Una tragedia che ha colpito circa 3 milioni di persone e di cui non è ancora possibile tracciare un bilancio definitivo.

Per la Comunità di Sant’Egidio è un dramma vicino, per la presenza di tante Comunità sia in Malawi che in Mozambico, il Paese per il quale la sua mediazione nel 1992 riuscire a ottenere l’accordo di pace. A Beira il Centro DREAM per la cura dell’HIV e il centro nutrizionale di Sant’Egidio sono stati gravemente danneggiati, ma hanno costituito, subito dopo il passaggio del ciclone, un punto di raccolta per gli sfollati che non sapevano dove andare. Dalle prime ore dopo la tragedia abbiamo attivato nei due paesi una rete di soccorsi per la distribuzione di medicinali, vestiti e generi alimentari di prima necessità come riso e farina.

Una delle conseguenze del ciclone è la contaminazione delle acque, che genera un alto rischio di epidemie. In Mozambico si sono già verificati i primi casi di colera e l’OMS ha dichiarato che il contagio potrebbe raggiungere tra le 5 e le 10.000 persone. Si lavora contro il tempo per vaccinare quante più persone possibile. Per questo nei centri della Comunità di Sant’Egidio è partita una campagna di vaccinazione contro il colera e si distribuisce l’acqua potabile.

Per maggiori informazioni sugli aiuti organizzati dalla Comunità di Sant’Egidio per il ciclone vedi il link

https://www.santegidio.org/pageID/34064/langID/it/CICLONE-IDAI–MOZAMBICO–MALAWI.html