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Ciclismo: Toscana, è vetrina «mondiale»

Le partenze saranno da Lucca, Pistoia e Montecatini Terme ed avranno tutte, come sede finale, il lungo viale Paoli di fronte al Mandela Forum. Ci si aspetta circa un milione di spettatori, 250 emittenti collegate di 180 Paesi differenti, oltre 90 nazioni rappresentate. Tanti i disagi che sono previsti nei nove giorni del Mondiale ma si chiede, a tutti, pazienza anche perché il ciclismo aveva un debito nei confronti della Toscana e l’evento internazionale che metterà sotto i riflettori le Terre del Rinascimento ripagherà tanti operatori commerciali ed economici. Grande attesa per le gare in linea che si correranno il 27, 28 e 29 settembre. L’ultimo giorno si partirà da Lucca, ci sarà la salita di Montecarlo e quella da Lamporecchio, i ciclisti passeranno davanti al cimitero di Casalguidi dove è sepolto Franco Ballerini. Da lì gli atleti raggiungeranno Firenze passando per Quarrata e Poggio a Caiano: dopo il transito dal parco delle Cascine e dal centro storico, passando per piazza Duomo (saranno 220 i passaggi delle varie gare nell’arco della settimana), il circuito da ripetere dieci volte inizierà in viale Paoli e prevede sia la salita di Fiesole (4,370 km, pendenza media del 5,2% e massima del 9%) e l’erta di via Salviati (600 metri, pendenza media del 10,2% e massima del 16%).

Alla vigilia di questi Mondiali il Presidente della Federazione ciclistica italiana Renato Di Rocco mostra moderato ottimismo. «Siamo abbastanza pronti ma le difficoltà non mancano», spiega. «È la prima volta che un Mondiale coinvolge quattro città, le gare si correranno su oltre mille chilometri. Del resto la Toscana meritava questo appuntamento – continua Di Rocco – anche perché il ciclismo aveva un debito nei confronti di una regione che ha dato tanto al mondo delle due ruote e anche perché tutto il ciclismo aveva un debito nei confronti di Franco Ballerini che aveva lavorato tanto per portare il Mondiale nella sua regione».

Tante città coinvolte ed inevitabili problematiche per chi vive a Lucca, Pistoia, Montecatini Terme e Firenze nella settimana dal 21 al 29 settembre. «Un sacrificio da parte degli abitanti ma anche un’opportunità unica dal punto di vista turistico. I percorsi – prosegue il numero uno del ciclismo italiano – attraversano paesaggi unici che saranno sotto gli occhi di centinaia di milioni di spettatori. Un biglietto da visita per le bellezze artistiche e paesaggistiche della Toscana che ripagheranno i cittadini della Toscana anche per i prossimi anni».

La Nazionale femminile potrebbe regalarci delle belle soddisfazioni. «In effetti il gruppo femminile è quello che non ci ha mai deluso. Sia ai Mondiali che alle Olimpiadi ha dato maggiore continuità di risultati. È un settore in crescita. Visto il percorso spero in Tatiana Guderzo», sceglie Di Rocco. Tra l’altro la Guderzo è tesserata per il team Mcipollini-Giambenini di Mario Cipollini, vincitore del Mondiale a Zolder nel 2002. In campo maschile, invece, le preferenze sono tutte per Nibali. «È il nostro uomo da battere. È il ciclista che sa interpretare le corse in maniera migliore. La squadra di Bettini rappresenterà realmente la nuova generazione del ciclismo italiano – chiosa il Presidente – e puntiamo a far bene anche se sono molte le Nazionali competitive. Temo gli spagnoli che sanno sempre coprirsi bene in corsa e piazzare poi qualche uomo nella fase finale. Gli americani e gli australiani hanno squadre giovani e agguerrite. Higgins e Froome i due inglesi da tener d’occhio e anche lo svizzero Cancellara potrebbe puntare alla maglia iridata». Il percorso, infine, tra i più belli mai visti in un Mondiale. «Tutti dicono che è duro. Lo ha disegnato Franco Ballerini. Per il nostro ex ct il merito sportivo era molto importante. Fu lui ad inventarsi dopo la salita a Fiesole lo strappo della via Salviati. Mi disse – racconta Di Rocco – che chi riusciva a scollinare per primo quel pezzo di strada avrebbe meritato di diventare Campione del Mondo. Ancora oggi sono convinto avesse ragione».