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Ciclismo, settembre iridato, ma resta il rimpianto del prossimo Tour
Nel 2014 si ricorda il centenario della nascita di Gino Bartali. La partenza del Tour da Firenze sarebbe stato un bel gesto da parte degli organizzatori della «Grande Boucle» per ricordare «Ginettaccio» ma anche, con una seconda tappa verso Novi Ligure, Fausto Coppi. L’Inghilterra, patria del calcio, c’entra poco col ciclismo. Possono vantare solo la vittoria nel Tour 2012 di Bradley Wiggins, non per niente favoritissimo per il Giro d’Italia di quest’anno. Niente in confronto a quel che ha dato l’Italia e la Toscana.
Il Tour è diventato grande grazie ai ciclisti di casa nostra ma nella società dove tv e soldi muovono tutto, si dimenticano i corridori che hanno scritto la storia dello sport sui pedali. Alla Toscana non resta che il Mondiale. Le corse iridate rappresentano per la regione il più grande evento dal dopoguerra a oggi. Un’opportunità anche per investimenti sulle infrastrutture sportive, piste ciclabili e viabilità. Tutte le gare, dal 21 al 29 settembre 2013, avranno termine al Mandela Forum mentre lo start sarà dato da Lucca, Montecatini Terme e Pistoia.
I percorsi, già approvati dall’UCI (l’organizzazione internazionale delle due ruote), puntano a valorizzare il territorio della Toscana. Un biglietto da visita per i 250 mila circa che invaderanno le nostre città e per i milioni di telespettatori che, per una settimana, vedranno i Mondiali. E gli organizzatori, in questo senso, stanno cercando di rendere tutto perfetto. Già definito “da cartolina” il tracciato per la cronometro individuale uomini junior e donne élite con partenza dal Parco delle Cascine, passaggio dall’Isolotto e poi ritorno al centro città attraverso il viale Galilei e Bobolino e, dopo il piazzale Michelangelo, la discesa verso l’Anconella ed i viali fino al Palasport. Storico il percorso della prima prova, per donne élite, da Pistoia verso Quarrata e Poggio a Caiano e poi, attraverso via Pistoiese, l’arrivo a Firenze. Un tracciato che ripercorre quello di una corsa tenutasi nel 1870.
“Un piccolo giro delle Fiandre” il percorso del Mondiale professionisti: la gara principe e che chiude l’evento iridato. Partenza da Lucca, passaggio da Collodi (sarà Pinocchio la mascotte dei Mondiali, ndr) e poi Montecatini Terme, Lamporecchio, la salita di San Baronto cara a due grandi ciclisti: Franco Ballerini e Andrea Tafi, il passaggio da Quarrata e Poggio a Caiano fino a Firenze dove si correrà tra vie e piazze storiche. Il transito sotto il Duomo è stato un ritocco al tracciato che renderà tutto ancora più incantevole. Una decisione che vuole da un lato offrire agli atleti e agli appassionati percorsi di straordinaria bellezza e dall’altro ridurre gli inevitabili disagi che una competizione di questo tipo comporta sulla viabilità e quindi sui cittadini. Bello poi, il circuito finale che s’inerpica fino a Fiesole e presenta il muro della via Salviati, 600 metri che metteranno a dura prova i corridori.
Si sta procedendo a riasfaltare le strade del Mondiale e ad ovviare ai punti critici come rotonde o angoli che possono ostacolare le traiettorie dei ciclisti, soprattutto quando sono in gruppo. Un riconoscimento che, forse, arriva addirittura in ritardo per quanto questa regione ha dato al ciclismo internazionale con i suoi Campioni: Gino Bartali, Fiorenzo Magni, Gastone Nencini, Franco Bitossi, Franco Ballerini al quale è dedicato il Mondiale e Paolo Bettini, l’attuale ct che ha ereditato proprio dal “Ballero” la responsabilità della Nazionale azzurra.