Firenze

Chiese non musei

di Riccardo BigiE’ stato avviato un percorso per la costituzione di un «coordinamento delle chiese storiche fiorentine». L’obiettivo è quello di valorizzare l’immenso patrimonio di arte, fede, storia rapresentato dal Duomo e dalle altre grandi basiliche di Firenze, per fare in modo che non divengano musei ma siano luoghi vivi capaci di comunicare ai visitatori il contesto culturale e religioso in cui sono nate.

Il percorso si articola in un programma operativo che durerà circa un anno e che prevede, nei prossimi mesi, alcuni passi concreti. L’iniziativa, promossa e sostenuta dalla Arcidiocesi di Firenze, coinvolge in questa prima fase la Cattedrale di Santa Maria del Fiore e le basiliche di Santa Croce, San Lorenzo, Santa Maria Novella, con la possibilità di aggregare durante il percorso anche le altre chiese storiche della città (Santo Spirito, Santa Maria del Carmine, Santissima Annunziata, San Marco, Ognissanti…)

1) Il primo passo saranno incontri con la pubblica amministrazione, le istituzioni locali, gli operatori turistici, le associazioni, per promuovere su questo progetto un ampio confronto.

2) In autunno inizieranno i corsi di formazione per il personale di accoglienza, che dovrà svolgere nelle chiese storiche non solo funzioni di custodia e di vigilanza, ma dovrà anche essere in grado di offrire a gruppi, famiglie e singoli visitatori informazioni pratiche e di illustrare il valore storico, artistico e religioso delle chiese e delle opere d’arte in esse contenute

3) In autunno saranno avviati anche rapporti con il mondo della scuola, in modo che le visite scolastiche vengano realizzate secondo un preciso calendario e siano precedute da incontri e lezioni, in modo da rendere più efficace e ordinata la visita stessa.

4) Nel corso dell’inverno, sarà perfezionata la collaborazione tra le diverse chiese storiche per creare punti di informazione unificati: un centralino telefonico comune in grado di fornire notizie, orari, prenotazioni; un sito internet con notizie di carattere storico e pratico; alcuni centri di accoglienza con sale per conferenze, proiezione video e distribuzone di materiale informativo, per consentire ai visitatori di prepararsi nel migliore modo possibile.

5) Nella prossima primavera (stagione che segna l’inizio dei grandi flussi di visitatori) sarà disponibile la «carta del visitatore», che informerà sui servizi offerti nei vari luoghi, sulle modalità d’ingresso, sulle norme di comportamento richieste, sulle barriere architettoniche, e su quanto altro possa risultare utile al momento della scelta dei percorsi da seguire. Per mantenere il clima di silenzio all’interno delle chiese, saranno usati appositi sistemi di audio guide. Durante i percorsi di preparazione che precedono la visita saranno spiegati anche i motivi per cui viene richiesto, al’interno delle chiese, un abbigliamento conveniente e comportamenti rispettosi ed adeguati.

Il documento comunePubblichiamo il documento sottoscritto dalla Cattedrale di Santa Maria del Fiore e dalle basiliche di Santa Croce, San Lorenzo, Santa Maria Novella per la costituzione, in risposta alle sollecitazioni della Diocesi di Firenze, di un coordinamento delle chiese storiche fiorentine La Chiesa fiorentina sente urgente la propria responsabilità nella tutela e valorizzazione dei beni artistici e culturali. Le Chiese non sono musei, ma luoghi vivi da ricollegare anzitutto ai quartieri in cui nacquero, luoghi che testimoniano le profonde e feconde relazioni intercorse tra la Chiesa, gli Ordini religiosi, la società e la cultura.Oggi, la situazione delle nostre chiese richiede una nuova sensibilità ed un impegno coordinato e congiunto tra Chiesa fiorentina, società civile, istituzioni preposte alla tutela, per valorizzare al meglio questi complessi. Più che un patrimonio congelato nel passato, le maggiori chiese fiorentine costituiscono un capitale da investire per il futuro. • Un progetto unitarioÈ, pertanto, nato un coordinamento delle chiese storiche fiorentine allo scopo di lavorare insieme ad un nuovo grande progetto in modo coordinato ed unitario per evitare che le nostre chiese e basiliche si riducano ad essere grandi contenitori passivamente inseriti nella realtà cittadina, luoghi di passaggio e consumo turistico piuttosto che luoghi di sosta, di conoscenza e comprensione, di raccoglimento.Questo progetto intende promuovere un’intensa azione culturale per una «fruizione totale» e per una riscoperta delle tradizioni religiose e culturali perché nulla si perda di un patrimonio che è vanto non solo di Firenze, ma dell’umanità. • La carta del visitatoreTra i primi obiettivi vi è quello di presentare una «carta del visitatore» col proposito di informare sui servizi offerti nei vari luoghi, sulle modalità d’ingresso, sulle norme di comportamento richieste, sulle barriere architettoniche, e su quanto altro possa risultare utile al momento della scelta dei percorsi da seguire. Vorremmo che il visitatore, attraverso un comportamento adeguato e un contegno rispettoso, potesse compiere un percorso che vada in profondità e sappia raccontare la storia di questi luoghi, dove l’esperienza umana del fatto cristiano si è resa tanto evidente da plasmare anche il tessuto cittadino. • Silenzio e rispettoAi visitatori verrà richiesto un clima di silenzio che interpelli il visitatore perché meglio si renda conto del contesto in cui si trova e perché possa percepirne, nella sua autenticità, il messaggio più profondo. Per questo i visitatori saranno invitati a rispettare il silenzio, anche con l’ausilio di appositi sistemi audio per gruppi o di audio guide; a un abbigliamento conveniente e comportamenti rispettosi ed adeguati. • Valorizzare le piazzeIl turismo di massa pone problemi anche al di fuori delle chiese. Gli spazi antistanti le chiese, le piazze, oggi non hanno alcun legame funzionale, nessun dialogo, nessuna relazione con il progetto che vorremmo costruire. I sagrati delle chiese costituiscono oggi una sorta di «terra di nessuno» che induce, per l’uso che ne viene fatto, ad una certa indifferenza alla presenza di una chiesa marcando ancor più il confine tra uno spazio pubblico ed uno spazio privato estraneo ai più. • Confronto con le istituzioniI rapporti con gli operatori turistici, con le scuole, le famiglie, i cittadini stessi e le associazioni sono altri aspetti di approfondimento congiunto che vorremmo far diventare il nostro contributo concreto all’avvio di un confronto di ampia prospettiva ed ambizione con le istituzioni fiorentine ed in particolare con l’amministrazione comunale di Firenze.

L’omelia dell’Arcivescovo per San Giovanni Battista