Dio lo incontri quando meno te lo aspetti. E se apri il tuo cuore, la sua carezza ti porta dove vuole.La vocazione di Amedeo Nannini, 48 anni, pisano, ordinato sacerdote giovedì scorso, ne è un esempio illuminante.Amedeo è uno dei tanti ex giovani che ha abbandonato la chiesa poco dopo aver ricevuto il sacramento della cresima. Uno dei pochi che è «ritornato» a frequentarla, fino alla scelta radicale di servire Dio ed il prossimo nel ministero del sacerdozio. «Galeotta – confida a Toscana Oggi don Amedeo – fu una preghiera rivolta a Dio in un momento particolare della mia vita. Una richiesta forte a cui ebbi una risposta forte ed inequivocabile: il segno della carezza di Dio. Cominciai, allora, ad interrogarmi su quello che Dio voleva dirmi. Risultato? Eccomi qui».La presentazione del rettoreGiovedì scorso, vigilia della festa dell’Immacolata Concezione, Amedeo Nannini è stato presentato all’arcivescovo ed alla comunità riunitasi in Cattedrale dal rettore del seminario don Roberto Filippini: «Amedeo – ha osservato don Filippini – giunge al presbiterato all’età di 48 anni, seppure portati in modo molto giovanile. È approdato alla fede dopo un lungo percorso di ricerca di verità e di senso e l’incontro con il Signore, a suo dire, è stato un’esperienza gioiosa di grazia, di luce e di intima liberazione. La conversione ha quasi coinciso con la vocazione: Amedeo ha infatti subito sentito l’esigenza insopprimibile di rispondere all’amore di Dio che si era a lui rivelato, mettendosi al servizio del Vangelo e della Chiesa. Per questo ha cominciato a impegnarsi in parrocchia e si è iscritto all’Istituto superiore di scienze religiose che ha frequentato con ottimo profitto. L’attività ecclesiale e la passione per la teologia lo hanno portato a bussare alla porta del seminario. Così dopo il necessario discernimento, si è pensato per lui un percorso personalizzato e abbreviato».«A qualcuno – ha osservato il rettore – potranno sembrare troppo pochi quattro anni di seminario, ricordando magari che la tradizione della chiesa domandava prudenza nei confronti dei neofiti e dei loro entusiasmi. Ma Amedeo, oltre che pienamente adulto per gli anni, ci è sembrato psicologicamente maturo, con una robusta struttura interiore e una preparazione intellettuale di tutto rispetto. Ha seguito docilmente la direzione spirituale di don Severino, ha un’intensa vita di preghiera e per quanto riguarda le relazioni con gli altri in seminario ha dato prova di generosità, equilibrio e saggezza e insieme di modestia e discrezione. Per quanto gli è stato chiesto nel servizio pastorale a Luciana e nell’unità pastorale di Pontasserchio, Pappiana, Limiti e San Martino non si è mai tirato indietro e altrettanta disponibilità ha mostrato nell’impegno con gli studenti del Toniolo, che ha assunto da qualche mese.Si, penso che Amedeo sia degno e pronto per il presbiterato e mi auguro che anche nella piena maturità, gli rimanga l’entusiasmo del neofita e il cuore di fanciullo che sa stupirsi di fronte alle grandi cose che il Signore fa».La festa in SeminarioNonostante il «ponte» dell’Immacolata e le condizioni climatiche non favorevoli, in molti si sono dati appuntamento giovedì scorso in Cattedrale per l’ordinazione sacerdotale di don Amedeo: con l’arcivescovo di Pisa Alessandro Plotti e quello emerito di Volterra Vasco Giuseppe Bertelli, anche 32 sacerdoti, 4 diaconi, la comunità del seminario e circa ottocento persone. Molti gli amici arrivati in autobus da Luciana, dove don Amedeo ha abitato e lavorato per tanti anni; molti gli amici anche di Pontasserchio, dove don Amedeo presta il suo servizio pastorale e dove ha celebrato la sua prima messa per la festa dell’Immacolata. E poi i ragazzi del pensionato «Toniolo» che, ad uno ad uno, si sono avvicinati al neosacerdote per chiedere lumi e commentare questo o quell’aspetto della liturgia. Tra i presenti anche Marco Filippeschi, deputato dei ds, originario di Luciana.La festa per il neosacerdote non si è svolta, com’è tradizione, in Arcivescovado, occupato da una mostra di prodotti artigianali realizzati dai detenuti seguiti dai volontari dell’associazione «Prometeo»; bensì in Seminario: centinaia di amici e parenti hanno così potuto visitare, alcuni per la prima volta, i lunghi corridoi e le ampie sale della struttura, accolti dall’artistico presepe natalizio.