Vita Chiesa

CHIESA E SALUTE: MONS. VALENTINETTI, COSTRUIRE COLLEGAMENTI CON IL TERRITORIO

“Fare ancora di più” nell’accompagnamento e nell’assistenza degli anziani e dei malati. È l’esortazione con cui mons. Tommaso Valentinetti, arcivescovo di Pescara-Penne, ha aperto oggi pomeriggio l’11° Convegno nazionale dei direttori degli uffici diocesani per la pastorale della sanità, in corso a Silvi Marina (Teramo) sul tema “Animare gli uffici diocesani per la pastorale della salute. Per-corso di formazione per i responsabili e i loro collaboratori”. Mons. Valentinetti ha riconosciuto “la buona volontà di tanti” che operano a fianco dei sofferenti, invitando tuttavia a prestare sempre più attenzione, oltre che agli ospedali, anche “a tutte le realtà che stanno loro intorno: case di riposo, residenze sanitarie assistenziali ecc.”. La pastorale della salute, ha aggiunto l’arcivescovo, chiama in causa “non solo il cappellano che sta in ospedale, ma tutti quei volontari che per primi vivono l’esperienza della sofferenza a fianco dei più fragili”. È un campo che vede impegnati “soprattutto i laici” e chiede di “costruire una serie di collegamenti tra il mondo della sofferenza e il territorio parrocchiale e diocesano”.Aprendo i lavori, mons. Valentinetti ha poi espresso “viva soddisfazione per aver scelto l’Abruzzo come sede del convegno”: la regione sta vivendo “un momento di emergenza” e questa scelta “ridà fiducia agli operatori di questo settore, rimotivandoli e coinvolgendoli in un cammino”. “Questo territorio – ha precisato l’arcivescovo – vede una precarietà di situazioni per quanto riguarda le strutture sanitarie”, data “non solo dal terremoto, ma da una situazione di commissariamento della sanità abruzzese, la quale vive in una situazione difficile, dovuta a errori del passato che ora si stanno affrontando, ma che pesano sulla vita di tanti cittadini”. Quanto emergerà in queste giornate, pertanto, potrebbe pure costituire, ad avviso del prelato, un’utile spunto per le “scelte concrete di coloro che dovranno assicurare la salute pubblica in maniera più adeguata di quanto sia stato fatto fino ad ora”, mettendo in guardia dagli sprechi, ma anche da una logica di riordino che “guarda di più al risparmio rispetto alla dimensione della persona”.Sir