Lucca

Chiesa di San Vito, presentata l’icona della «Cena di Emmaus»

L’episodio che ha illustrato in questa nuova tavola (1,00×062) è ispirato alla «Cena di Emmaus». La pericope lucana è ben conosciuta, nella liturgia pasquale è una delle pagine più splendide sulla resurrezione di Cristo. Fernanda ha illustrato il momento nel quale lo sconosciuto Pellegrino, mentre siede a tavola con i due Discepoli, spezza per loro il pane, gesto dal quale ai due commensali si «aprirono loro gli occhi e lo riconobbero».

Come ogni icona anche questa, nei colori, nel gioco degli sguardi, nei gesti, nelle vesti, nelle geometrie stesse, è piena di simbolismo. L’arte è infatti ancella della Parola ed è utile ad illustrare il Mistero. Un piccolo depliant aiuta nella lettura del simbolismo tra l’altro, viene evidenziato un confronto tra questa e la ben nota icona della Trinità di Rublev. In ogni Eucaristia si realizza una profonda comunione tra i fedeli e la Trinità Santa, grazie all’incontro con il Risorto.

Don Piero Ciardella spiegando l’opera ha scritto: «L’icona che oggi inauguriamo, ci richiami continuamente questo mistero d’amore trinitario che ogni volta che ci riuniamo per la celebrazione dell’Eucaristria si riversa su di noi edificandoci come Corpo di Cristo vivente nella storia degli uomini».

Il pannello è stato collocato come un paliotto nell’altare, a rivestimento dello stesso. Ci piace evidenziare un particolare. Sulla mensa vi sono 4 pani, più quello che il Risorto spezza e condivide. In tutto cinque pani. Chiaro il riferimento al miracolo della moltiplicazione dei cinque pani, come riportato da Giovanni e dagli altri evangelisti. Alla luce della resurrezione si comprende il grande mistero dell’Eucaristia, come presenza viva e reale del Signore. Secondo poi la logica del dono, nel momento che si spezza il pane e lo si condivide niente diminuisce, ma tutto si moltiplica. Quattro pani sono poi segno dei punti cardinali, richiamo ad una celebrazione cosmica dell’Eucaristia, sull’altare del mondo. Grazie a Fernanda per averci illustrato questo ineffabile Mistero della nostra fede e per aver dato a questo tempo «sconvolto» e «triste» come il cuore dei Discepoli di Emmaus un segno di gloria e un lume di grande speranza. Nella lettura della Parola, scritta con i colori in questa sacra immagine, possa tornare ad ardere il cuore di tutti coloro che la contempleranno.