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CHIARA LUBICH, M. VANDELEENE: CENTINAIA DI PERSONE NELLA NOTTE SONO ANDATE DA LEI

Ha salutato ad una ad una le compagne che l’hanno accompagnata nella sua avventura fin dai tempi di Trento. Poi via via, lungo la notte, centinaia di persone sono giunte a casa sua, nella sua stanza, per dirle anche solo “grazie”. A raccontare le ultime ore vissute da Chiara Lubich è Michel Vandeleene, teologo e curatore dell’opera biografica “Erano i tempi di guerra” che annuncia anche che i funerali si terranno martedì alle 15 nella Basilica di San Paolo Fuori le Mura. “L’ultimo mese – racconta Vandeleene – Chiara era stata ricoverata in ospedale, al Gemelli di Roma. Lì aveva potuto fare ancora tanta corrispondenza e prendere decisioni importanti per il Movimento. Aveva anche ricevuto una lettera del Santo Padre che rileggeva spesso e le dava conforto”. “Alcuni giorni fa aveva espresso ripetutamente il desiderio di tornare a casa e l’altro ieri notte era stata portata a casa sua perché la sua fine sembrava ormai imminente”. “Ieri mattina dopo aver sentito la santa messa e ricevuto l’eucaristia ha voluto vedere una ad una le sue prime compagne, i suoi primi compagni e altri focolarini, suoi stretti collaboratori. Era cosciente e ha potuto sentirli, incontrarli”. Poi la sua salute in serata si è aggravata, “e lì – prosegue Vandeleene – è successo una cosa meravigliosa e commuovente”. “Al seguito delle prime compagne – racconta Vendeleene -, centinaia di persone sono giunte a casa sua e tutte sono potute entrare una ad una nella sua stanza per ore, per vederla, dirle magari ancora una sola parola: grazie, darle un bacio sulla mano”. La commozione è grande, ma più grande è la fede nell’Amore, in Dio Amore che guida ogni cosa, in Dio Amore che lei ha fatto conoscere a tanti”. Cosa sarà dell’Opera adesso che Chiara non c’è più? “Veramente – risponde Vandeleene – questa domanda è stata rivolta a Chiara stessa tante volte anche perché in questi anni guardavamo con un po’ di timore il giorno in cui lei sarebbe venuta a mancare. E Chiara ci ha sempre risposto di non temere perché se noi ci amiamo gli uni e gli alti come Gesù ci ha amato, lui stesso sarebbe stato presente sempre in mezzo a noi e lui avrebbe portato avanti l’Opera”. Certo, “per tutti è un colpo perché Chiara è stata la nostra condottiera. Rendiamo oggi grazie a Dio per avercela data così a lungo e non solo per il Movimento ma anche per la Chiesa, per le Chiese, per le religioni. Con le sue parole che abbiamo nel cuore, faremo ciò che ha detto. Saremo guidati come lei è stata guidata dallo Spirito Santo. Tra l’altro Chiara diceva sempre che questa Opera non è sua ma di Dio, così faremo anche noi”.Sir