«Ci indigniamo di fronte a un genere d’informazione inquisitoria». Così la Congregazione dei Figli dell’Immacolata Concezione (Cfic) replica, con una nota sul proprio sito (www.padremonti.it), agli «interventi giornalistici scorretti e diffamatori» dei giorni scorsi, in cui sono stati coinvolti «tutti i suoi membri e tutte le sue opere», tra cui l’Idi di Roma. Il riferimento è, in particolare, al servizio «La Congregazione» andato in onda domenica 22 aprile su Rai 3 nella trasmissione «Report». «La Congregazione – si legge nella nota – valuterà se intraprendere le opportune azioni legali a tutela della propria dignità e per eventuali azioni di risarcimento a fronte dei danni subiti». Il servizio, si legge ancora, «aveva l’obiettivo di sollevare un polverone mediatico grazie all’appetibilità morbosa che da qualche tempo viene creata ad arte attorno alle istituzioni ecclesiali, anche se con scarsi risultati informativi per il pubblico dei telespettatori e dei lettori». Inoltre, «il servizio ha utilizzato metodi e forme contrastanti la deontologia professionale e non ha avuto rispetto per le persone che afferiscono a vario titolo alla Congregazione (religiosi, dipendenti, utenti e volontari) attribuendo a tutto il nostro variegato mondo responsabilità che (semmai fossero appurate) sono di singole persone». «All’interno di una crisi, che è grave e inedita per tutti – scrive la Congregazione – riconosciamo i nostri limiti e siamo già attivi per individuare e implementare le soluzioni più opportune. Ci preme qui ricordare che – nonostante le istituzioni pubbliche non forniscano (da mesi e per importi rilevanti) – le somme che per convenzione sono tenute a versare, la nostra Congregazione ha sempre cercato, pur tra pesanti difficoltà, di non venir meno ai suoi compiti nei confronti dei cittadini e non ha mai ridotto il personale dipendente». La Congregazione ritiene «il programma citato un’insolita provocazione alla conversione, cioè al cambiamento e miglioramento della nostra vita. La conversione – affermava il religioso e scienziato Teilhard de Chardin – inizia sempre da una indignazione! Rivolgiamo a tutti l’invito ad incontrarci personalmente, senza il filtro delle telecamere (magari nascoste!): non troverete dei mostri davanti a voi. Chi ci conosce ci vuole bene, e continuerà a farlo nonostante la cattiva informazione di cui siamo stati un bersaglio fin troppo facile data la nostra natura di religiosi». La Congregazione, fondata in Italia 155 anni fa da padre Luigi Maria Monti, è presente oggi in 20 Paesi con diverse attività. Per una risposta più ampia al servizio di «Report»: su www.padremonti.it è disponile una nota di fratel Ruggero Valentini, superiore generale Cfic. (Sir)