Toscana
Cevital Piombino, si riaccende l’altoforno ma si lavora a quello elettrico
Piombino tornerà dunque a produrre acciaio nell’ambito di un piano di investimenti progressivo che, a regime, supererà il miliardo. Cifra già annunciata a dicembre. Questo è l’impegno espresso anche stamani da Isaad Rebram nel corso dell’incontro al Ministero dello sviluppo economico: presenti il viceministro Claudio De Vincenti e il commissario Piero Nardi assieme al presidente della Regione Enrico Rossi, l’assessore Gianfranco Simoncini, il sindaco di Piombino Massimo Giuliani e il presidente dell’Autorità Portuale Luciano Guerreri.
Per costruire un forno elettrico per la produzione di acciai speciali servono due anni. Riaccendendo provvisoriamente invece l’altoforno la produzione potrà riprendere in appena cinque mesi.
Stamani sono stati decisi anche due gruppi di lavoro: uno dedicato ai temi ambientali per una verifica attenta delle autorizzazioni in essere e quelle per l’assetto produttivo definitivo e l’altro sulle questioni delle infrastrutture portuali per organizzare l’utilizzo degli spazi all’interno del porto in modo da conciliare diverse attività in corso o che si stanno sviluppando.
Da parte di Cevital è stato confermato l’impegno a spostare le acciaierie in modo da liberare le aree più vicine al centro abitato in cui sviluppare l’attività agroalimentare e la logistica.
E’ stato fissato un nuovo incontro, sempre al Mise, per il 9 aprile. In quell’occasione sarà esaminato l’esito dei due gruppi di lavoro e Cevital presenterà il proprio piano industriale e finanziario di partenza, con un approfondimento sulla parte relativa alla riaccensione dell’altoforno che consentirà di riassorbire da subito i lavoratori ex-Lucchini.
Da parte sua il presidente Rossi ha confermato l’impegno – a fronte della presentazione del piano industriale definitivo – a destinare 30 milioni di euro agli investimenti per la riconversione ambientale degli impianti siderurgici.