Il cardinale Betori lo aveva preannunciato nella sua relazione all’eremo di Lecceto, nel settembre 2016: i padri Cistercensi (che erano subentrati nel 1958 ai Certosini) dopo sessant’anni lasciano la Certosa del Galluzzo. La Diocesi, insieme con la Soprintendenza (alla quale il complesso, di proprietà del Demanio, è affidato), si era impegnata per «garantire la presenza di una comunità religiosa, che possa dare continuità alla grande tradizione della Certosa come centro di spiritualità». Per questo, disse allora l’Arcivescovo, era stata contatta la Comunità di San Leolino.Ed è proprio la Comunità che adesso – nel presentare il programma annuale delle proprie attività – annuncia: «Il cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze, vuole affidare alla Comunità di San Leolino l’animazione, spirituale e culturale, della celebre Certosa di Firenze, dal momento che i monaci Cistercensi della Congregazione di Casamari, dopo sessant’anni di presenza, lasciano la Certosa per sopraggiunte difficoltà di gestione e soprattutto di membri».«La Certosa – si legge nel testo – non solo è un gioiello di arte e di bellezza per Firenze, ma anche luogo di spiritualità e di azione pastorale per tanti monaci, figli di san Bruno e di san Bernardo e non può essere lasciata senza una presenza di una comunità religiosa che la custodisca e che, per così dire, continui ad animarla per tutto il popolo di Dio che è in Firenze e oltre. In questo spirito, la Comunità di San Leolino, con l’aiuto di Dio, vuole assicurare, accogliendo la proposta del card. Betori, questa presenza nella Certosa di Firenze». La Comunità di San Leolino è nata a Firenze nel 1986, e dal 1997 vive nella Pieve di San Leolino a Panzano in Chianti, nella Diocesi di Fiesole. È formata da sacerdoti e da laici che vivono nella fraternità la loro offerta a Dio a servizio di una nuova evangelizzazione della cultura attraverso la cultura, secondo la spiritualità del Concilio Vaticano II. La Comunità dirige da alcuni anni l’Istituto «Marsilio Ficino» di Figline Valdarno, svolge una importante attività editoriale, organizza e promuove eventi culturali, musicali, artistici.«La Comunità – prosegue l’annuncio – non lascerà certo S. Leolino, ma estenderà il suo impegno spirituale e culturale, secondo il suo stile apostolico, nei luoghi e nelle pietre millenarie di quel grande monumento di fede e di cultura cristiana. Se il progetto è nel disegno di Dio, ciò significherà continuare, in un certo senso, il tipo di apostolato spirituale e culturale che già la Comunità svolge a S. Leolino. Ci sarà un apposito programma che comunicheremo a suo tempo, dopo il nostro insediamento».