Vita Chiesa

Cent’anni a fianco delle «nuove schiave»

>di Elisabetta Caselli

«Cent’anni di solitudine» è il titolo di un famoso libro di Gabriel Garcja Marquez, ma potrebbe essere adatto anche a questo articolo in cui si parla di cento anni spesi per combattere la solitudine di tante giovani donne lontane dal proprio ambito familiare, dalla propria terra, dai propri affetti. Dalle mondine sfruttate, alle cameriere giunte dalle campagne, dalla «tratta delle bianche» all’inizio del ‘900, alle giovani immigrate di oggi, arrivate forzatamente in Italia, senza documenti, senza punti di riferimento, sfruttate anche come corriere della droga: questo è l’ambito in cui da oltre un secolo si impegna l’associazione Acisjf (Associazione cattolica internazionale al servizio della giovane).

Questo è l’aspetto più eclatante del mare di sofferenza e solitudine che può colpire una donna, ma può trattarsi anche di giovani studentesse lontane dalla famiglia o madri in difficoltà: per tutte c’è una parola di incoraggiamento e di amore, una disponibilità e gratuità di intenti, una ricerca di aiuto concreto. Fondata a Friburgo nel 1887 per combattere la «tratta delle bianche» e soprattutto per rispondere ai bisogni delle giovani emigranti in Europa, l’Acisjf ha come data di nascita in Italia il 30 gennaio 1902, quando a Torino, un gruppo di donne, forti della loro fede e sorrette dalla dottrina sociale cristiana di Rodolfo Bettazzi e Giuseppe Toniolo, si impegnarono in prima persona per offrire rifugio alle più derelitte. Nel giro di un anno si aprirono dei Comitati cittadini a Milano, Firenze, Venezia, Pisa, Alessandria, Cuneo, Lucca, Genova, Roma: la loro sede è nelle stazioni e nei porti delle maggiori città.Il 27 dicembre, a Firenze, è stato il giorno della memoria, celebrato alla presenza delle autorità civili, dell’arcivescovo di Firenze Ennio Antonelli, della presidente nazionale Emma Cavallaro e della presidente fiorentina Adriana Grassi. Giorno della memoria inteso – come hanno sottolineato i vari oratori – non come punto di arrivo, ma di partenza per affrontare il grave problema dell’accoglienza nel 21° secolo.

«La vostra associazione – ha detto il vescovo Antonelli – è un contributo prezioso al servizio della Chiesa, siete una luce, un fuoco nella notte e contribuite con il vostro impegno alla missione della Chiesa nel mondo di oggi che è quella di testimoniare il Vangelo, vivere il Cristo, rendendolo presente». Le fondamenta su cui poggia l’Acisjf è la ricerca della qualità della vita strettamente legata al senso della vita per cui esistere è tendere, aprirsi, incontrare, invocare. «Dobbiamo dare quello che abbiamo – ha sottolineato Emma Cavallaro – dare noi stessi anche nella complessità dell’oggi. Il nostro obiettivo è creare uno spazio di famiglia per tutte quelle donne che una famiglia non ce l’hanno, oppure l’hanno lontana».

I principali servizi offerti sono accoglienza ad ogni persona italiana o straniera in cerca di aiuto; ascolto di ogni problema e difficoltà; informazioni utili sul territorio; aiuto nella ricerca di un alloggio, di un lavoro; assistenza in tutti i casi di emarginazione nell’ambito specifico della stazione o del territorio in genere. A Firenze l’Acisjf ha la sua sede al binario 1 della stazione di Santa Maria Novella, accanto alla cappella cattolica; costituita da 45 soci, di cui 20 attivi, opera come centro di ascolto e collabora con le strutture pubbliche e le altre associazioni di volontariato. Nel 2001 sono stati fatti 2800 colloqui con ragazze di 45 nazionalità; sono stati trovati 400 posti di lavoro e offerte 900 notti di ospitalità. «Il nostro metodo di lavoro – ha spiegato Adriana Grassi – si basa sull’accoglienza e sulla ricerca del lavoro, in questo modo la persona riacquista la propria dignità e il nostro servizio non si limita così all’assistenzialismo, ma all’autopromozione e all’inserimento sul territorio». Difesa e promozione della vita umana non sono prerogativa dei soli cristiani, esse appartengono ad ogni coscienza che aspiri alla verità del bene comune, ma è anche vero che dalla fede evangelica questa cultura della vita riceve un particolare orizzonte di senso: è quanto testimoniano le volontarie dell’Acisjf.

Per informazioni: Acisjf di Firenze, tel. 055294635.