Vita Chiesa

Cei: Zuppi, “preoccupante lo stato di salute del Paese”

“In Italia, il 9,8% della popolazione, circa un italiano su dieci, vive in condizioni di povertà assoluta”, ha ricordato il presidente della Cei nell'introduzione ai lavori della 79ª Assemblea generale dei vescovi italiani, in corso in Vaticano fino al 23 maggio

card. Matteo Maria Zuppi, presidente Cei (Foto archivio Agensir)

“Lo stato di salute del Paese desta particolare preoccupazione”. A lanciare il grido d’allarme è stato il card. Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, nella sua introduzione ai lavori della 79ª Assemblea generale dei vescovi italiani, in corso in Vaticano fino al 23 maggio.

“In Italia, il 9,8% della popolazione, circa un italiano su dieci, vive in condizioni di povertà assoluta”, ha ricordato il presidente della Cei: “Le stime preliminari dell’Istat, riferite all’anno 2023, mostrano quanto la povertà sia un fenomeno strutturale del Paese. Complessivamente risultano in uno stato di povertà assoluta 5 milioni 752mila residenti, per un totale di oltre 2 milioni 234mila famiglie. A loro si aggiungono le storie di chi vive in una condizione di rischio di povertà e/o esclusione sociale: si tratta complessivamente di oltre 13 milioni di persone, pari al 22,8% della popolazione: il dato italiano supera la media europea”.

“È sempre più difficile uscire dall’abisso dell’indigenza”, l’analisi di Zuppi: “Si rafforzano le povertà croniche e quelle intermittenti, relative ai nuclei familiari che oscillano tra il ‘dentro’ e il ‘fuori’ dalla condizione di bisogno. Si rafforza inoltre il divario generazionale: i giovani sono sempre più esposti a difficoltà economiche e aumenta il vuoto creato da coloro che tendono ad allontanarsi dalla partecipazione politica e dal volontariato”. Sempre secondo i dati ufficiali dell’Istat, “nel 2023 il 40,2% dei 16-24enni ha svolto almeno un’attività di partecipazione politica, con una riduzione significativa rispetto al 54,5% del 2003; l’8,0% ha svolto attività di volontariato, con una riduzione significativa rispetto a venti anni prima (era 11,0% nel 2003)”.

“Nel nostro Cammino sinodale uno spazio importante viene riservato proprio alla domanda spirituale dei giovani, ma anche a quella degli anziani, che tanto possono aiutare a costruire un futuro per tutti ma che vanno garantiti nella loro fragilità”, ha ricordato il cardinale, secondo il quale l’imminente Settimana sociale dei cattolici, che vedrà la presenza del Santo Padre e del presidente della Repubblica, “sarà per noi una occasione preziosa per favorire le dinamiche partecipative in particolare dei giovani, perché si sentano parte di un sogno e di un progetto comune”.