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Cei: un milione e 200mila dollari per i cristiani perseguitati dell’Iraq
Un milione e 200mila dollari per l’Iraq. È quanto ha stanziato la presidenza della Cei, in seguito alla visita in Italia e alle richieste di aiuto di monsignor Bashar Warda, arcivescovo caldeo di Erbil, per le 13.000 famiglie di profughi che nella sua diocesi sono assistite da giugno 2014.
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Lo stanziamento, informa l’Ufficio per le comunicazioni sociali della Cei in una nota diffusa oggi, è attinto dai fondi dell’8xmille e servirà per finanziare tre progetti: «Fornitura di alloggi per le famiglie sfollate dalla pianura di Ninive ($ 375.000); quattro pozzi a Erbil per i rifugiati di Mosul e Ninive ($ 214.400); costruzione di una scuola per i rifugiati sempre a Erbil ($ 652.000)». Inoltre, fa sapere ancora la Cei, «Caritas Italiana, con un impegno di $ 975.000, provvederà ad assicurare il cibo per il mese di agosto alle 13.000 famiglie sfollate». «C’è una frase – commenta monsignor Nunzio Galantino, segretario generale della Cei – che, da quando qualche mese fa in Iraq le famiglie dei profughi me l’hanno detta, non ho potuto più dimenticare: ‘Siamo perseguitati, fate in modo che non siamo abbandonati’. È l’impegno che come Chiesa italiana abbiamo prontamente fatto nostro, traducendolo sia in iniziative di preghiera che di solidarietà».