Vita Chiesa
Cei: rinviata “a data da destinarsi” l’assemblea dei vescovi
È quanto si legge nel comunicato finale della sessione straordinaria dei lavori, svoltasi ieri in videoconferenza e caratterizzata da “un clima di fraterna condivisione”, sotto la guida di mons. Mario Meini, vescovo di Fiesole e vicepresidente della Cei. In apertura dei lavori un aggiornamento sullo stato di salute del cardinale presidente Gualtiero Bassetti, ammalato di Covid-19 e ricoverato dallo scorso 31 ottobre presso l’Ospedale “Santa Maria della Misericordia” di Perugia. A lui “la vicinanza, l’affetto e la preghiera dei vescovi, insieme alla gratitudine per i medici, gli operatori sanitari e quanti si prendono cura dei sofferenti”. “Un pensiero” anche per mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano, membro del Consiglio episcopale permanente, anch’egli ammalato, asintomatico, che ha preso parte alla riunione. Principale obiettivo dell’incontro – si legge nel comunicato finale – è stato proprio “un confronto sull’Assemblea generale, in programma a Roma dal 16 al 19 novembre 2020, un momento importante per la vita della Chiesa in Italia, già rimandato nello scorso maggio e teso ad avviare un processo di essenzializzazione: partendo dall’ascolto di questo tempo segnato dalla prova, riscoprire il primato dell’evangelizzazione e le forme della testimonianza cristiana”. È stata approvata, infine, una comunicazione in materia giuridico-amministrativa.
“La delicata situazione sanitaria del Paese, le tante domande che molti uomini e molte donne si stanno ponendo, gli effetti economici e sociali dell’attuale crisi sanitaria, la nascita di nuove forme di povertà, ma anche la vicinanza ai sofferenti, ai medici e agli operatori sanitari, la prossimità delle diocesi alle varie difficoltà, un’interpretazione evangelica di questo periodo, un’attenzione alla famiglia riscoperta nella sua dimensione di Chiesa domestica”: questi alcuni dei temi affrontati dai vescovi nel Consiglio episcopale permanente di ieri, svoltosi in videoconferenza, come si legge nel comunicato finale. “Avviare una riflessione ampia su quanto e come l’emergenza da Covid-19 inciderà sul Paese e sulla Chiesa”, uno degli impegni assunti dai vescovi, che hanno evidenziato “il valore testimoniale” dei gesti con cui le diocesi “si stanno facendo vicine ai bisogni materiali e spirituali della gente. In modo particolare delle famiglie, spesso costrette a rimanere separate a causa dei provvedimenti che i diversi Paesi stanno mettendo in atto per contenere il virus”. In questa prospettiva va inquadrata la scelta di “rinviare a data da destinarsi” la celebrazione della 74ª Assemblea generale della Cei, inizialmente prevista a Roma dal 16 al 19 novembre. Si tratta – hanno sottolineato i vescovi – di “una scelta tanto necessaria, anche per via delle norme governative che limitano i movimenti tra regioni e che vietano gli assembramenti, quanto delicata per la vita della Conferenza episcopale e della Chiesa che è in Italia”. Durante l’Assemblea, infatti, si sarebbe dovuto provvedere all’elezione di due vice-presidenti (per il Nord e per il Centro), nonché dei presidenti delle Commissioni episcopali. Data la situazione del tutto particolare, il Consiglio permanente ha stabilito che i due vice-presidenti e i presidenti di Commissione “restino in carica sinché non sarà possibile svolgere le elezioni secondo quanto previsto dallo Statuto della Cei”. Per favorire comunque il dialogo e la sinodalità, saranno proposte “altre forme di consultazione e di collegialità” da vivere con le Conferenze episcopali regionali e il Consiglio episcopale permanente