Il campo educativo rappresenta per il nostro Paese la sua miniera d’oro più produttiva a cui attingere e da cui ripartire. Perché sull’educazione si gioca il futuro di una società e sappiamo bene che la stessa crescita economica di un Paese aumenta in proporzione all’investimento che si fa sulla formazione. A parlare così è mons. Cesare Nosiglia, arcivescovo di Vicenza e vice-presidente della Cei, aggiornando questa mattina i giornalisti delle discussioni che stanno andando avanti in Vaticano tra i vescovi italiani riuniti per la loro assemblea di primavera. I presuli stanno infatti parlando in queste ore degli orientamenti pastorali per il prossimo decennio dedicato appunto al tema dell’educazione sul quale è stato redatto un documento che verrà votato domani per la sua approvazione finale. Noi riteniamo ha detto mons. Nosiglia che sia un tema che interessa e coinvolge tutta la società perché investe le famiglia, le parrocchie, le scuole. Ed ha aggiunto: L’investimento di personale, risorse e mezzi adeguati al raggiungimento delle finalità dell’educazione rappresenta sia per la Chiesa, sia per la società il primo e indispensabile impegno che non può essere eluso o sminuito da altri pure necessari ambiti di lavoro in campo economico e sociale.E’ in gioco ha detto mons. Nosiglia la conservazione e il rinnovamento di quel patrimonio di qualità del sapere, della cultura e della vita, ricchi di valori umani, spirituali e morali, religiosi e civili e di uomini e donne che li hanno incarnati con genialità. Il contributo della Chiesa vuole essere un contributo positivo a tutto il Paese perché ha detto mons. Nosiglia – affronti unito e si impegni con grande determinazione in questo campo. Credo ha proseguito che la Chiesa in Italia con questo impegno decennale indica chiaramente a se stessa ma anche al Paese dove puntare la bussola del suo progresso e del suo futuro. E lo fa rivolgendosi alle famiglie, alle realtà civili, alle comunità cristiane. Si rivolge infine alle istituzioni politiche, culturali, economiche e sociali perché investano le loro migliori energie in questo ambito che rappresenta il cuore pulsante del Paese. Ad una precisa domanda sul tipo di investimento richiesto, mons. Nosiglia ha spiegato che non si tratta solo di investimento economico ma di personale, di cultura e soprattutto di mentalità e che chiama i causa i tanti adulti che sulla sfida educativa hanno messo i remi in barca perché possano di nuovo ritrovare fiducia e dare speranza. Ne va del futuro e del presente del Paese. Tutti devono dare il proprio contributo. A ciascuno è chiesto di dare il meglio di se.Sir