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CEI, CARD. ANGELO BAGNASCO: NO A DIVORZIO BREVE ED EUTANASIA
«In una cultura del tutto-provvisorio, l’introduzione di istituti che per natura loro consacrino la precarietà affettiva, e a loro volta contribuiscano a diffonderla, non sono un ausilio né alla stabilità dell’amore, né alla società stessa». Con queste parole (testo integrale) il card. Bagnasco, nel corso della prolusione al Consiglio permanente della Cei, ha motivato il no della Chiesa italiana al cosiddetto divorzio breve. Prima e più dei diritti veri o presunti degli adulti – ha ribadito – ci sono i diritti dei bambini: avere un padre e una madre certi, dunque una famiglia caratterizzata non da confini precari e da tempi incerti, ma definita e permanente. Il presidente della Cei ha poi definito aberrante, se non mostruosa, la legittimazione dell’infanticidio, in virtù del quale dall’interruzione volontaria della gravidanza, di cui è ineluttabilmente vittima un bambino che deve ancora nascere, si passerebbe all’eutanasia di questi una volta nato. Altra tesi preoccupante, per i vescovi – in quanto inaccettabile rovesciamento del ddl già approvato dalla Camera in materia – è la sospensione dell’alimentazione e idratazione a tutti i pazienti in stato vegetativo permanente, salvo che non ci sia l’evidenza di una volontà esplicita del soggetto gravemente ammalato. Neanche la domenica può essere sacrificata a ragioni economiche, ha detto il cardinale esortando a salvaguardare il lavoro domenicale. (Sir)