L’Europa sta entrando in un periodo di inverno demografico. L’allarme è stato lanciato questa mattina da mons. Carlos Simón Vázquez, sotto-segretario del Pontificio Consiglio per la Famiglia, parlando a Zagabria ai presidenti delle Conferenze episcopali d’Europa che hanno dedicato questa prima parte dell’Assemblea plenaria Ccee al tema della famiglia e del calo demografico. Il rappresentante vaticano ha presentato ai presuli europei il quadro della natalità oggi in Europa dal quale emerge che l’indice di fecondità è quasi dappertutto al di sotto di 2.0 per donna in età fertile. Nei paesi dove persiste una forte immigrazione il dato diventa meno preoccupante (Belgio, Germania, Lussemburgo, Scozia, Spagna ). Dove invece non c’è immigrazione, come nell’est dell’Europa, l’invecchiamento è più rapido. Il paese europeo con il pericolo più forte di invecchiamento sarà la Slovenia dove l’indice di fecondità sarà di 1.2 e dove oltre il 40% degli abitanti avrà più di 65 anni. Attualmente, invece, l’indice di fecondità più alto è dell’Islanda (2,2), mentre quello più basso è della Slovacchia (1.22). Le ricadute del calo demografico sulla famiglia ha detto mons. Vázquez – sono notevoli perché essa in questo contesto è fortemente indebolita e fragile. La famiglia è sempre meno allargata e sempre più nucleare ed isolata: il modello diffuso è una coppia più un figlio, o anche un genitore e un figlio. Le proiezioni sulla situazione demografica futura sarebbero preoccupanti se non fosse per l’immigrazioni che continuerà a caratterizzare la vita del continente europeo. Interessanti quindi in questo senso sono i dati relativi ai ragazzi di 14 anni: se nel 1960 la popolazione under 14 era del 27,1%, nel 2010, hanno raggiunto la percentuale del 15,9% e le proiezioni al 2050 parlano di una popolazione under 14 di appena l’11,9%. Aumentano invece in modo esponenziale gli anziani: se nel 1960 gli over 65 erano il 13,5% nel 2050 saranno il 34% della popolazione di cui un terzo con 85 anni. Sotto osservazione a Zagabria, sono soprattutto i dati relativi alla natalità: ad eccezione di Francia, Svezia e Islanda, che mantengono un indice sopra il 2 per donna fertile, l’indice medio di fecondità in Europa è all’1,52. Dal quadro generale delle famiglie europee risulta che il 41% è senza figli, il 27% con un solo figlio, il 24% con due figli e appena il 6% delle famiglie in Europa ha tre figli. Crescono inoltre i bambini che nascono fuori dal matrimonio e in alcune nazioni del Nord e dell’Est arriva a superare il 50% delle nascite.Sir